Il diabete di tipo 1 è una condizione frequente in età pediatrica e caratterizzata dalla mancata produzione di un ormone, l’insulina. La cura tecnologica d’avanguardia del diabete di tipo 1 consiste nel pancreas artificiale costituito da un sensore sottocutaneo – che rileva in continuo la concentrazione di glucosio – collegato a una pompa sottocutanea che infonde insulina sulla base di un algoritmo intelligente implementato su uno smart phone. L’andamento della glicemia può anche essere visionato a distanza dal genitore e dal personale sanitario.
I recenti progressi tecnologici e metodologici, grazie al contributo dei bioingegneri dell’Università di Padova e degli automatici e dei bioingegneri dell’Università di Pavia, hanno consentito di passare da una prima sperimentazione condotta nell’adulto in ambiente ospedaliero della durata di qualche giorno, a sperimentazioni di vita reale della durata di mesi con il supporto del team diabetologico dell’Università di Padova.
Gli ottimi risultati raggiunti nell’adulto hanno finalmente spinto i ricercatori a rivolgersi anche ai bambini piccoli (età 5-8 anni). È cosi partita l’esperienza del PEDerPAN: dopo un piccolo studio pilota condotto a Padova prima dell’estate, 32 bambini sono arrivati sabato 5 settembre al Villaggio Olimpico di Bardonecchia (TO) per partecipare ad un campo estivo della durata di 7 giorni, durante i quali sperimenteranno l’utilizzo del pancreas artificiale.
I bambini provengono dai centri di diabetologia pediatrica di Torino (Regina Margherita), Milano (San Raffaele), Roma (Bambino Gesù), Napoli (Seconda Università), Verona (Borgo Trento), Padova (Policlinico Università).
La parte tecnologica del progetto è condotta dai ricercatori di bioingegneria dell’Università di Padova, coordinati dal Prof. Claudio Cobelli, per quanto riguarda la modellistica, dagli automatici della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, coordinati dal Prof. Lalo Magni, per quanto riguarda lo sviluppo degli algoritmi di controllo e dai bioingegneri della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, coordinati dal Prof. Giordano Lanzola, per quanto riguarda la telemedicina.
Questo progetto è nato grazie alla forte motivazione del gruppo inter-societario (SID-AMD-SIEDP) di Tecnologia e Diabete e con il supporto economico delle Associazioni per Giovani Diabetici e privati. Il pancreas artificiale non è più un Sacro Graal ed è ormai dietro l’angolo.