Life Cure, società del Gruppo Sapio specializzata in servizi di Assistenza Domiciliare Integrata ha avviato una collaborazione con l’Università di Pavia per realizzare un percorso formativo per futuri infermieri che operino nella cura domiciliare.
L’emergenza Covid-19 ha avuto infatti un impatto significativo sulla rivalutazione del ruolo di figure professionali come gli infermieri. In tal senso, Life Cure, dotata di un’equipe di professionisti qualificati che si prendono carico del paziente e delle sue esigenze sanitarie, ha ritenuto fondamentale supportare un sistema formativo che contribuisca a sviluppare le competenze alla base di questa specifica professione.
Il progetto, in particolare, si caratterizza per una serie di iniziative di formazione che sviluppino competenze specialistiche nell’ambito dell’assistenza infermieristica territoriale, in risposta ai bisogni di salute delle persone, della famiglia e della comunità nelle diverse fasi della vita, dall’infanzia all’età adulta e alla vecchiaia. Tale progetto di ricerca si realizzerà in un arco di tempo di 36 mesi e sarà suddiviso in tre fasi: la definizione di una cornice teorico concettuale di riferimento, l’identificazione e condivisione di esperienze attive sul territorio, la strutturazione di una mappatura di indicatori rispetto alle competenze dell’infermiere di famiglia e comunità.
“L’emergenza coronavirus ha fatto capire a tutti quanto sia importante la figura dell’infermiere, ancor più quello domiciliare che richiede competenze e doti specifiche – ha dichiarato Maurizio Colombo, Vicepresidente del Gruppo Sapio – penso al fatto che deve continuamente muoversi da un luogo all’altro durante la giornata, ma anche al fatto che, a differenza del collega ospedaliero, si trova a dover gestire le diverse situazioni in totale solitudine, senza l’aiuto dei colleghi in reparto. Infine, quasi sempre entra in contatto con realtà socialmente molto diverse, mantenendo sempre lo stesso livello di professionalità e disponibilità. Sono quindi molto grato all’Università di Pavia per questa collaborazione in cui possiamo dare il nostro contributo alla formazione degli infermieri domiciliari. Perché un infermiere domiciliare, va ricordato, si fa carico non solo della parte “terapeutica” ma anche di quella emotiva del paziente e dei suoi familiari”.
“Di questo progetto avevo parlato con Sapio in tempi antecedenti la pandemia – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto – Pensando soprattutto alla popolazione anziana e alle esigenze del malato cronico, l’assistenza a domicilio è sempre più importante. La pandemia ha sottolineato con ulteriore forza la necessità di assistenza e cura sul territorio. Per questo sono molto soddisfatto di questo accordo, che mira alla formazione di infermieri domiciliari .”
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