In un mondo dai confini sempre più sfumati, frutto della globalizzazione e della migrazione, le società contemporanee si trovano a doversi confrontare in modo sempre più cogente con la diversità culturale. La schizofonia e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione di massa mettono a disposizione fenomeni sociali e prodotti culturali di ogni parte del mondo.

Tuttavia, gli strumenti per orientarci in tutta questa offerta e nell’incontro concreto con l’altro sono ancora poco diffusi e sedimentati. Da questa scarsità di strumenti nascono irrigidimenti verso l’alterità e arroccamenti in un localismo spesso immaginario. Per sciogliere questi atteggiamenti, soprattutto nelle giovani generazioni, è necessario acquisire una prospettiva transculturale.

In questo la musica, e nello specifico la prospettiva etnomusicologica, può contribuire in modo sostanziale alla comprensione della ricchezza e della bellezza della diversità dell’altro.

Per questo nell’ambito dei corsi di Etnomusicologia della prof.ssa Fulvia Caruso presso il Dipartimento di Musicologia e beni culturali dell’Università di Pavia – Sede di Cremona, ormai da sette anni vengono proposte una serie di lezioni-concerto aperte a tutti i cremonesi.

Obiettivo principale è fornire agli studenti dei corsi e a tutti i cremonesi interessati la possibilità di ascoltare dal vivo repertori di estrazione popolare italiana ed extra-europea, confrontandosi attivamente con i musicisti portatori di queste tradizioni.

Gli incontri alternano momenti di esecuzione a spiegazioni riguardanti i repertori eseguiti e gli strumenti utilizzati. In questo modo il pubblico, oltre ad allenare l’orecchio all’ascolto e alla percezione diretta della musica, ha la possibilità di ricevere un inquadramento culturale e sociale delle musiche oggetto delle lezioni-concerto. Grazie al confronto diretto con i musicisti è possibile evidenziare le dinamiche della performance, i meccanismi di apprendimento e trasmissione orale, le modalità di ricerca etnomusicologica sul campo e altre tematiche affrontate durante i corsi.

Per la settima edizione, che avviene in concomitanza all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia COVID-19, la scelta è stata di non rinunciare agli incontri, ma a causa dei posti limitati in aula conferenze, le lezioni-concerto saranno aperte al più vasto pubblico attraverso dirette Facebook. Inoltre gli incontri saranno dedicati principalmente alla Lombardia, come omaggio alla regione che ha maggiormente sofferto per la diffusione del nuovo virus.

Il primo incontro, inizialmente previsto in data 29 ottobre 2020, è stato rimandata a giovedì 19 novembre 2020. In programma un intervento del duo Stefano Valla (piffero) e Daniele Scurati (fisarmonica), affermati esponenti della musica delle Quattro Province, alle ore 15.30. La loro attività è volta a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di quest’area montana e a stimolarne la diffusione attraverso feste, concerti, stage e conferenze.

A causa delle nuove restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, l’evento sarà solo in streaming su Facebook (@dallocalealglobale).

Il 12 novembre si è svolto l’incontro con Guido e Marisa Minelli, che hanno introdotto il pubblico alla documentazione e riproposizione della musica tradizionale del Bresciano.

Per non rinunciare del tutto alla prospettiva transculturale, il 3 dicembre si farà un viaggio virtuale fuori dalla Lombardia con una conferenza in streaming del professor David Locke della Tufts University dedicata alle questioni musicali legate al movimento statunitense Black Lives Matter.

Il 10 dicembre si tornerà in pieno nella musica lombarda grazie alla presenza di Valter Biella e Giampiero Crotti, che introdurranno il pubblico alla musica dell’area bergamasca. Valter Biella dedicherà anche uno spazio a raccontare la sua pluridecennale esperienza di ricerca, in parte pubblicata sul sito http://www.baghet.it/ e il cui archivio audiovisivo è ormai disponibile on line a chiunque sulla piattaforma YouTube.

A gennaio ancora due incontri. Il primo il 13, con Paolo Vinati, etnomusicologo e documentarista bresciano che ha documentato la tradizione polivocale bresciana ma anche la costruzione di strumenti effimeri sia nelle sue zone sia in Alto Adige. Una testimonianza indiretta, dunque, ma che darà materiale per riflettere su come la documentazione delle tradizioni popolari possa essere valorizzata al di fuori degli archivi, nei musei, nel web e nelle scuole.

La conclusione della rassegna (14/01) sarà in continuità con il discorso della valorizzazione della tradizione attraverso due momenti dialoganti. Da un lato l’esperienza de “I giorni Cantati”, che dagli anni Settanta ripropongono i repertori documentati sul proprio territorio attraverso concerti, spettacoli e occasioni varie per poterle trasmettere a più persone possibili. Dall’altro la pubblicazione di un volume che, grazie alla documentazione multimediale sulle tradizioni che abbiamo incontrato nei 6 anni degli incontri “dal locale al globale”, vuole essere uno strumento per gli insegnanti per introdurre le musiche del mondo a scuola.

Calendario incontri

Per informazioni generali sulla rassegna:  http://mbc.unipv.it/index.php/rassegne-ed-eventi-in-corso/372-dal-locale-al-globale