La Charlie Gibbs Fracture Zone è formata da due grosse fratture nella crosta oceanica che corrono parallele dall’Irlanda al Canada. Qui si dividono i due domini oceanici delle Azzorre e dell’Islanda, interrompendo la dorsale Atlantica per ~350 km.

Charlie Gibbs è una struttura complessa, in cui le placche terrestri scorrono lateralmente, come la faglia di San Andreas in California o quella nord anatolica in Turchia e Grecia.

Per la prima volta una spedizione Italo-Russa sta mappando ad altissima risoluzione entrambe le fratture, e il piccolo asse vulcanico che le divide.

Draghe pronte per campionare vetro vulcanico da uno degli edifici recenti

Il team di ricerca è composto da Alessio Sanfilippo (DSTA, UniPv); Yago Nestola (ISMAR Bologna, CNR); Lorenzo Petracchini (IGAG, Roma, CNR); Valentin Basch (DSTA, UniPv); Carlotta Ferrando (DSTA, UniPv); Camilla Sani (DSTA; UniPv).

Nella zona meridionale è stata identificata una faglia sismicamente attiva simile a quella che il 13 febbraio del 2015 ha causato un terremoto di magnitudo 7.1. Da qui sono state campionate rocce di mantello, risalite per centinaia di kilometri sotto la crosta oceanica e poi fratturate lungo la faglia.

È stato confermato che tra queste fratture fuoriescono centinaia di edifici vulcanici, da cui sono stati presi vetri vulcanici che saranno studiati all’Università di Pavia e CNR.

Queste scoperte aiuteranno a capire meglio quali sono i meccanismi che regolano l’apertura degli oceani. Non solo terremoti e vulcani, Charlie Gibbs è sulla rotta degli iceberg. In 3 casi su 8 le draghe hanno riportato alla luce anche rocce provenienti dalla Groenlandia, trasportate da iceberg lungo la rotta che dal nord America li porta alla deriva, e precipitate a 5000 m sott’acqua al loro scioglimento.

È la prima volta che questa frattura oceanica viene studiata con questo dettaglio, e a metà spedizione si stanno aprendo nuovi scenari impensabili solo fino a 15 giorni fa. Si ha infatti già conferma che una seconda spedizione avverrà a giugno 2021, sempre finanziata dalla Accademia Russa delle Scienze, e col contributo di CNR e MIUR.

È solo l’inizio di un lungo viaggio che li porterà a scoprire i segreti di questa gigantesca frattura oceanica.

Roccia di mantello “cataclastica”, testimonianza dei movimenti che portano allo scorrimento della placca Americana contro quella Europea