Giovedì 12 novembre 2020, alle ore 15.30, si terrà il secondo incontro del ciclo “Dal locale al globale. Per conoscere dal vivo le musiche del mondo”.

A causa delle nuove restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, l’evento sarà solo in streaming su Facebook (@dallocalealglobale).

In un mondo dai confini sempre più sfumati, frutto della globalizzazione e della migrazione, le società contemporanee si trovano a doversi confrontare in modo sempre più cogente con la diversità culturale. La schizofonia e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione di massa mettono a disposizione fenomeni sociali e prodotti culturali di ogni parte del mondo.

Tuttavia, gli strumenti per orientarci in tutta questa offerta e nell’incontro concreto con l’altro sono ancora poco diffusi e sedimentati. Da questa scarsità di strumenti nascono irrigidimenti verso l’alterità e arroccamenti in un localismo spesso immaginario. Per sciogliere questi atteggiamenti, soprattutto nelle giovani generazioni, è necessario acquisire una prospettiva transculturale.

In questo la musica, e nello specifico la prospettiva etnomusicologica, può contribuire in modo sostanziale alla comprensione della ricchezza e della bellezza della diversità dell’altro.

Per questo nell’ambito dei corsi di Etnomusicologia della prof.ssa Fulvia Caruso presso il Dipartimento di Musicologia e beni culturali dell’Università di Pavia – Sede di Cremona, ormai da sette anni vengono proposte una serie di lezioni-concerto aperte a tutti i cremonesi.

Obiettivo principale è fornire agli studenti dei corsi e a tutti i cremonesi interessati la possibilità di ascoltare dal vivo repertori di estrazione popolare italiana ed extra-europea, confrontandosi attivamente con i musicisti portatori di queste tradizioni.

Gli incontri alternano momenti di esecuzione a spiegazioni riguardanti i repertori eseguiti e gli strumenti utilizzati. In questo modo il pubblico, oltre ad allenare l’orecchio all’ascolto e alla percezione diretta della musica, ha la possibilità di ricevere un inquadramento culturale e sociale delle musiche oggetto delle lezioni-concerto. Grazie al confronto diretto con i musicisti è possibile evidenziare le dinamiche della performance, i meccanismi di apprendimento e trasmissione orale, le modalità di ricerca etnomusicologica sul campo e altre tematiche affrontate durante i corsi.

Ospiti di questo appuntamento saranno Guido e Marisa Minelli, esponenti delle musiche tradizionali del bresciano. Marisa, originaria di Vobarno in Valle Sabbia, ha ereditato dalla famiglia un vasto repertorio di ballate popolari. Guido e Marisa negli anni Settanta hanno svolto ricerche sul campo in varie zone della provincia di Brescia. Il materiale familiare e quello raccolto con la documentazione sul campo, è convogliato nella loro produzione creativa, che reinterpreta il proprio repertorio sulla tradizione del Nord Italia utilizzando lo stile e gli strumenti tipici del folk revival anglosassone. Negli anni Marisa e Guido, infatti, hanno fatto parte di diversi gruppi, sia nell’ambito della riproposta del folk revival sia nell’ambito della world music. Marisa canta e suona flauto traverso, tin whistles, cornamusa, bodhran e varie percussioni; Guido canta e suona pianoforte, chitarra, bouzouki, organetto diatonico e dulcimer.

Nella lezione-concerto, dunque, ci presenteranno il loro percorso creativo, che li ha portati dalla memorizzazione di repertori tradizionali alla loro riproposta in chiave completamente personale.

Un’occasione per far loro raccontare quali sono le tradizioni bresciane che hanno incontrato, facendo un viaggio incredibile tra riti, balli e canti, dal carnevale di Bagolino alle ballate della Vale Sabbia. Inoltre, cercheremo di capire cosa intendano per Folk Revival, come hanno sviluppato la passione per la musica tradizionale anglosassone e come fanno convivere due tradizioni forse solo apparentemente lontane.

La formula della diretta, infine, consente comunque di fare domande anche “da casa”. Guido e Marissa saranno ben felici di rispondere.

Dal 2017 Guido e Marisa Minelli hanno fondato l’Associazione Folk Lab, un progetto che si propone di riunire musicisti, cantanti e ballerini che vogliano insegnare, o imparare, brani e danze della tradizione. Per informazioni è possibile consultare la relativa pagina Facebook https://www.facebook.com/groups/1416147985080789/about/.

Il primo incontro della rassegna, inizialmente previsto per il 29 ottobre 2020, è stato posticipato al 19 novembre con un intervento del duo Stefano Valla e Daniele Scurati, affermati esponenti della musica delle Quattro Province.

Per non rinunciare del tutto alla prospettiva transculturale, il 3 dicembre si farà un viaggio virtuale fuori dalla Lombardia con una conferenza in streaming del professor David Locke della Tufts University dedicata alle questioni musicali legate al movimento statunitense Black Lives Matter.

Il 10 dicembre si tornerà in pieno nella musica lombarda grazie alla presenza di Valter Biella e Giampiero Crotti, che introdurranno il pubblico alla musica dell’area bergamasca. Valter Biella dedicherà anche uno spazio a raccontare la sua pluridecennale esperienza di ricerca, in parte pubblicata sul sito http://www.baghet.it/ e il cui archivio audiovisivo è ormai disponibile on line a chiunque sulla piattaforma YouTube.

A gennaio ancora due incontri. Il primo il 13, con Paolo Vinati, etnomusicologo e documentarista bresciano che ha documentato la tradizione polivocale bresciana ma anche la costruzione di strumenti effimeri sia nelle sue zone sia in Alto Adige. Una testimonianza indiretta, dunque, ma che darà materiale per riflettere su come la documentazione delle tradizioni popolari possa essere valorizzata al di fuori degli archivi, nei musei, nel web e nelle scuole.

La conclusione della rassegna (14/01) sarà in continuità con il discorso della valorizzazione della tradizione attraverso due momenti dialoganti. Da un lato l’esperienza de “I giorni Cantati”, che dagli anni Settanta ripropongono i repertori documentati sul proprio territorio attraverso concerti, spettacoli e occasioni varie per poterle trasmettere a più persone possibili. Dall’altro la pubblicazione di un volume che, grazie alla documentazione multimediale sulle tradizioni che abbiamo incontrato nei 6 anni degli incontri “dal locale al globale”, vuole essere uno strumento per gli insegnanti per introdurre le musiche del mondo a scuola.

Calendario incontri

Per informazioni generali sulla rassegna:  http://mbc.unipv.it/index.php/rassegne-ed-eventi-in-corso/372-dal-locale-al-globale