Dal 10 al 12 settembre 2020 si terrà il convegno internazionale La città e la cura. Spazi, istituzioni, strategie, memoria, organizzato dall’Università di Pavia e dall’AISU International, Associazione italiana di storia urbana.
La città è stata da sempre luogo privilegiato delle cure mediche, sebbene sia stata percepita (in alcuni momenti storici) anche come il luogo dove il corpo si ammalava. Essa ha elaborato, di contro, strumenti e spazi idonei in cui trovare i rimedi alle malattie. Cambiamenti politici, istituzionali, culturali e scientifici hanno determinato antichi e nuovi spazi nelle città deputati alle terapie e al benessere. Da religiose a scientifiche, la visione e l’organizzazione della cura come tema sociale e culturale hanno generato – nelle diverse epoche – modi, strategie, pratiche e consuetudini che hanno influito alla grande scala della storia urbana, come sugli sviluppi e sulle trasformazioni dei diversi luoghi deputati nelle città, o alternativamente estromessi al di fuori dalle città. Separazioni di genere, internamenti di infermi speciali, distinzioni connesse a religioni, etnie o età, specializzazioni di funzioni, costrizioni e emancipazioni nelle forme della cura attiva e passiva, liberalità, privilegi ed élite, hanno trovato specificazione nei tempi e nei luoghi connotando le città. In alcuni casi, la rilevanza di tali funzioni è divenuta tale da richiedere una specializzazione di alcune parti urbane, accresciuta dalla convergenza tra scienza della cura e luoghi dell’elaborazione e della trasmissione della conoscenza medica. In tale contesto è anche da inquadrare il dibattito recente sulle cittadelle della salute per la definizione di nuove funzioni che possono assumere intere parti urbane.
Se la scienza medica e le cure sono profondamente mutate e antiche convinzioni ne risultano rivoluzionate, il passato delle cure è fortemente connesso al presente delle città, ancora di più se queste sono segnate da pandemie come quella da COVID-19 che stiamo vivendo. Lo studio degli spazi e delle strategie connesse al ruolo giocato dalla città in questo campo è anche un’occasione per accrescere la conoscenza di un patrimonio culturale specifico del passato, spesso ancora in uso, talvolta di notevole rilevanza artistica, ma più spesso percepito come obsoleto per i suoi significati storici e culturali. A tale patrimonio tangibile si unisce il patrimonio intangibile di una storia fortemente legata alla collettività e al suo benessere, nel passato e nel presente, e dunque intrecciata a tensioni sociali e culturali, e alla loro rappresentazione.
In un momento in cui si sta dunque vivendo il dramma mondiale della pandemia, questo convegno intende promuovere una riflessione sui temi e sui luoghi della cura, dalle città tardo-medievali fino alle città contemporanee. Gli studiosi hanno formulato proposte su casi studio o su argomenti trasversali, attraverso varie prospettive disciplinari o interdisciplinari, con l’obiettivo di ampliare lo stato degli studi nella materia articolando il campo della storia urbana. I contributi affrontano temi che spaziano da questioni connesse alle cure (quali l’isolamento, la carità, l’organizzazione scientifica, ecc.), a elementi spaziali e distributivi o tipologie architettoniche (per es. i padiglioni, la corsia, la cappella, ecc.), a pratiche sociali (per es. rispetto a stili di vita, a disabilità, o a certe ritualità), culturali (si veda il fenomeno del salutismo), istituzionali e amministrative nella gestione ordinaria e straordinaria (per es. nei casi di epidemie o eventi catastrofici), all’impatto su quartieri o aree urbane specializzate (per es. i policlinici).
Questo convegno nel suo complesso ha l’obiettivo di far emergere diverse forme di attenzione e concezione delle cure – analizzate nei diversi momenti dalla prevenzione, alle terapie, alle urgenze, alla riabilitazione, alla degenza – nelle diverse epoche e in diversi contesti geografici e culturali in relazione alla storia urbana. In tal senso, nella selezione dei contributi è stato tenuto conto anche della possibilità di articolare gli interventi – molti di pregnante attualità – per dar conto di cronologie, città di diverse dimensioni, casi studio, ambiti di ricerca.
Il convegno è realizzato in remoto. Si tratta di una necessità contingente, ma che è stata interpretata come sfida, piuttosto che come rinuncia, sia per l’AISU sia per l’Università di Pavia.
Per tale motivo, l’AISU e l’Università di Pavia offrono un format innovativo di convegno online con:
- tempi per la comunicazione orale serrati;
- integrazione di comunicazioni live da remoto e contenuti video pre-prodotti e trasmessi durante l’evento;
- modalità di interazione a distanza;
- possibilità di download, riservato agli iscritti al convegno, degli abstract dei contributi;
- contributi “out of the box” di studiosi e personalità esterne al perimetro scientifico disciplinare del congresso ma tali da apportare un contributo utile di visione e prospettiva.
Buona parte dei contributi dei partecipanti al convegno sono preregistrati in video e sono visualizzabili tramite il sito dell’AISU: https://aisuinternational.org/pavia-2020/. I video sono accessibili, loggandosi, ai Soci AISU in regola con le quote, prima, durante e dopo il convegno, e agli Iscritti al convegno, prima e durante il convegno; mentre saranno accessibili a tutti durante i tre giorni del convegno.
Nei tre giorni gli studiosi collegati in remoto animeranno 9 tavole rotonde tematiche dedicate al tema della città e la cura dal passato alla contemporaneità: 1: La gestione della cura tra amministrazioni ordinarie e momenti di crisi sanitarie; 2. I luoghi della cura tra Medioevo ed età moderna; 3. Da sacri ad assistenziali: i luoghi della cura tra carità, ordini religiosi e culto dei santi; 4. Le città nelle città: gli ospedali psichiatrici; 5. Il patrimonio edilizio della cura tra conservazione, usi e riusi; 6. I luoghi della cura in età contemporanea; 7. Igienismo e igienismi. Piani di risanamento e trasformazioni urbane; 8. La pianificazione e la cura; 9. Progettare la cura.
Il convegno era stato previsto su due giorni, 10 e 11 settembre 2020, ma il notevole successo della call ha convinto gli organizzatori a estendere alla mattina del 12 settembre lo svolgimento dei lavori.
Durante i tre giorni saranno dunque collegati oltre 130 studiosi provenienti da università, istituzioni e società italiane e internazionali. Le Università, istituzioni, società coinvolte sono: Italiane: Università di Pavia; Università Bicocca di Milano; Università Ca’ Foscari di Venezia; Sapienza Università di Roma; Università di Napoli Federico II; Scuola Normale Superiore di Pisa; Università Iuav di Venezia; Università di Padova; Università di Brescia; Università di Palermo; Università di Bologna, Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara; Politecnico di Milano; Politecnico di Torino; Università di Salerno; Collegio Ghislieri-Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia; Università di Verona, Università della Campania Luigi Vanvitelli; Università di Catania; Università di Genova; Università dell’Aquila, Università di Camerino; Università Politecnica delle Marche; Università di Cagliari; Università di Trieste; Università del Molise; Università Kore di Enna; Università di Bergamo; Università degli Studi di Perugia; Dottorato del corso di Studi Storici, geografici e antropologici delle Università di Padova, Venezia e Verona; Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova; Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e per i comuni del Cratere; Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Consiglio Nazionale delle Ricerche, Avellino; Istituto per le Tecnologie della Costruzione, Consiglio Nazionale delle Ricerche, L’Aquila; Fondazione Giorgio Cini onlus, Venezia; Archivio Diocesano dei Marsi “Angelo Melchiorre”, Diocesi di Avezzano; Museo dei Sanatori di Sondalo; LINKS Foundation; Dipartimento Salute Mentale ASLU 1 Umbria. Straniere: I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies; Universidade Federal de Alagoas; Universidade do Estado da Bahia; Universitat de València; Universidad de Sevilla; Atomi University di Tokyo; Universitat de Barcelona; Pontificia Università Cattolica di Campinas, San Paolo, Brasile; Comal.Ch.
La prima parte dell’evento (giovedì 10, mattina) verrà mandata in streaming in diretta sul canale KIRO al seguente link:
Apriranno i lavori il Rettore Francesco Svelto e il preside di ingegneria Lalo Magni.