Paesaggio sonoro e ambiente acustico sono due termini sempre più usati per descrivere e comprendere l’insieme di suoni, rumori e silenzi dell’ambiente naturale e degli ambienti in cui viviamo.

È tuttavia da sottolineare che il paesaggio sonoro si riferisce a quanto percepibile dall’uomo, quindi limitato alle frequenze e intensità che vengono ricevute ed elaborate dal nostro apparato uditivo. Ma esiste un mondo acustico al di fuori della nostra sfera di percezione diretta. Si parla quindi di ambiente acustico per comprendere anche infrasuoni e ultrasuoni, questi ultimi usati sia come mezzo di comunicazione che come sistema di indagine ambientale quale è l’ecolocalizzazione nei pipistrelli.

Gli insetti, in particolare gli Ortotteri, hanno una ampia produzione acustica, talvolta con segnali che sono percepibili nella banda udibile e che si estendono in banda ultrasonica, ma in molti casi abbiamo solo produzione ultrasonica che quindi sfugge completamente non solo al nostro udito ma anche agli strumenti di registrazione usuali. Per questo sono stati utilizzati speciali microfoni ultrasonici con uscita digitale direttamente collegati a computer portatili con il software sviluppato da Gianni Pavan al Centro Interdisciplinare di Bioacustica, ma anche collegati a smartphone e a tablet.

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Nel lavoro appena pubblicato da Buzzetti, Brizio e Pavan, “Beyond the audible: wide band (0-125 kHz) field investigation on Italian Orthoptera (Insecta) songs” su «Biodiversity Journal» (DOI: 10.31396/Biodiv.Jour.2020.11.2.443.496) vengono esaminate le emissioni acustiche di 37 specie di Ortotteri nella banda fino 125 kHz e si esaminano anche le problematiche strumentali di registrazione in campo.

Si tratta di una importante review che fa seguito, con l’uso di moderni strumenti quali i microfoni ultrasonici con uscita digitale, al lavoro di Heller del 1988. Si apre anche un interessante dibattito su quali bande di frequenza siano effettivamente implicate nella comunicazione di informazioni relative al riconoscimento specifico e al richiamo sessuale.

Dopo questa prima panoramica sulle caratteristiche di emissione, si procederà a studi più mirati, specie per specie, per comprende i meccanismi di produzione e di ricezione di questi segnali.

La ricerca sul campo è stata condotta principalmente da Cesare Brizio e da Filippo Buzzetti nel quadro delle attività della World Biodiversity Association e del Museo Civico di Rovereto che ospita una collezione di Ortotteri di interesse internazionale.

[Foto di due delle specie studiate, Leptophyes laticauda (immagine di apertura) e Ruspolia nitidula]