Dal 2009 l’Università di Pavia, con il Centro Interdisciplnare di Bioacustica e Ricerche Ambientali del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, conduce ricerche sull’ambiente acustico (dagli infrasuoni agli ultrasuoni) e sul paesaggio sonoro (quanto percepibile dall’uomo) in diversi Parchi e in Riserve con la collaborazione prima del Corpo Forestale dello Stato e ora del Reparti Biodiversità dei Carabinieri.

La ricerca di punta è attualmente condotta nella Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino con la collaborazione del  “Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio” (AR).

Si riprende il lavoro dopo il lockdown con il posizionamento di registratori autonomi in diversi siti anche di interesse per il progetti LIFE WetFlyAmhibia e ESC 360 in un’idea di ampia collaborazione anche interdisciplinare.

Purtroppo si è persa la registrazione della primavera, acusticamente sempre molto ricca; una interruzione non prevista in un progetto iniziato nel 2014 per dare un quadro a lungo termine dell’ambiente acustico della RNI sia attraverso la generazione di “indici acustici”, oggetto del Dottorato appena concluso della Dr Roberta Righini e con la collaborazione del Prof. Almo Farina, sia con l’identificazione manuale e anche automatica delle specie di avifauna canora che contribuiscono alla composizione della biofonia caratteristica della Riserva.

L’obiettivo è studiare il rapporto fra biodiversità, ricchezza biologica, ambiente acustico naturale e rumore antropico, nonché sviluppare modelli di analisi per studiare i cambiamenti ambientali a lungo termine anche indotti dal cambiamento climatico. Ulteriore obiettivo è estendere il monitoraggio all’intero Parco Nazionale delle Forsete Casentinesi per valutare il paesaggio sonoro anche in relazione a differenti livelli di gestione e di fruizione turistica.

Il progetto è nato nel 2014 grazie a un finanziamento dell’Università di Tolone nell’ambito di un più ampio progetto del CNRS, l’ente di ricerca nazionale francese. Un nuovo progetto è in elaborazione per estendere il monitoraggio acustico ad altre aree sia in Italia che in Francia coniugando differenti approcci all’analisi degli habitat.

Per il nuovo progetto saranno fondamentali il supporto dei Reparti Biodiversità dei Carabinieri e la partecipazione degli enti di gestione dei Parchi Nazionali con i quali si cercherà di introdurre i concetti dell’ecoacustica nelle azioni di monitoraggio e di gestione delle aree protette.

 

 

 

*Nell’immagine di apertura: Piana della Lama, revisione degli strumenti per il monitoraggio 2020.
Nella seconda immagine: Installazione di un registratore autonomo SM4 ai margini della Piana della Lama. Collegato a una batteria esterna consentirà la registrazione per oltre 6 mesi.
Nella terza fotografia: Tre generazioni di registratori autonomi Song Meter (SM3, SM4, SM4mini) della WildLifeAcoustics, usati dal 2014 ad oggi, e anche un registratore Ambisonic a 4 canali, protetto dal vento in una cuffia pelosa, per studiare la distribuzione spaziale dei suoni.