Il 10 e 11 giugno 2015 si è riunito a Milano il gruppo “Skeleton”, costituito dai ricercatori finanziati dalla Fondazione Telethon che eseguono ricerche sui meccanismi che inducono le malattie rare dello scheletro, allo scopo di identificare cure che nel futuro siano accessibili ai pazienti. Per l’Università di Pavia hanno partecipato i gruppi di ricerca della prof.ssa Antonella Forlino, del prof. Antonio Rossi del Dipartimento di Medicina Molecolare e del prof. Andrea Mattevi del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie.
Le finalità della riunione sono state di costituire una fucina di idee e di instaurare collaborazioni che consentano un approccio coordinato ed interdisciplinare alla ricerca sulle malattie genetiche dello scheletro che, per la loro rarità, sono poco conosciute e prive di cure.
“Skeleton” raccoglie ricercatori di vari centri di ricerca localizzati in tutta Italia che, per il particolare rigore meritocratico che Telethon pone nella selezione dei progetti finanziati, svolgono ricerche di elevato livello, tramite le quali si vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo della cura.
Per questo i gruppi di ricerca pavesi stanno lavorando alacremente per avvicinare sempre di più la loro ricerca alle esigenze dei pazienti, un compito difficile che richiede molta dedizione ed impegno.
Fortunatamente i laboratori finanziati da Telethon attraggono giovani di talento con i quali si stanno studiando varie malattie che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di essere comprese”. Tre giovani ricercatori pavesi Luca Monti, Valentina Piano e Roberta Gioia hanno presentato ricerche atte alla comprensione ed alla cura sperimentale di diverse malattie: Displasia di Desbuquois, condrodisplasia rizomelica punctata e Osteogenesi Imperfetta.
“Skeleton” ha molte finalità che vanno dalla ricerca in laboratorio a quella sui pazienti e vuole rappresentare un punto di riferimento ed un esempio di coordinamento nazionale unico nel suo genere, che sotto l’egida della Fondazione Telethon, stabilisca un ponte fra ricerca e paziente per combattere insieme le malattie rare dello scheletro.