La biodiversità locale tipica dei nostri territori è sempre più in abbandono. Di solito sono coltivate in poche località e in scarsa quantità, più che altro come consuetudine di famiglia, ogni anno con le stesse sementi, magari tramandate da 3-4 generazioni.

Lo scopo in genere è avere una piccola produzione famigliare, per mantenere “antichi” sapori della propria tradizione. Spesso si tratta di singoli agricoltori, ancor più di pensionati che le coltivano nell’orto di casa. L’attività agricola moderna da un lato e l’età anagrafica dall’altra, inducono moltissimi ad abbandonare queste colture e tradizioni famigliari, spesso uniche, e il loro abbandono significa quasi sempre la perdita di biodiversità, irripetibile.

Appare pertanto fondamentale per salvare queste “antiche varietà agricole” dall’estinzione censirle, recuperare almeno una parte di semi e conservarli in sedi sicure, come le Banche del Germopalsma, soprattutto di natura pubblica, come quella dell’Università di Pavia.

Poi, una volta censite e conservate, sarà possibile studiarle, in stretta collaborazione con chi fino ad ora le ha coltivate a casa
propria e che conosce i segreti per crescerle e anche per valorizzarle in cucina. Con i dati raccolti sarà poi possibile chiedere al Ministero dell’Agricoltura (MIPAAF) l’iscrizione ad un recente strumento normativo che aiuta a salvaguardare queste piante,
riconoscendone ufficialmente l’esistenza e dando così a loro una identità, per non perderle; peraltro è possibile anche agli agricoltori custodi tale iscrizione, come aziende agricole che le conservano in campo (on farm) e in base a questo potranno scambiarsi tra loro, finalmente legalmente, i loro semi.

È la Legge nazionale n. 194/2015 sull’agrobiodiversità, che la Regione Lombardia vuole mettere in pratica, grazie anche a questo progetto, denominato “CULTIVAR”, che sta realizzando l’Università di Pavia. Aiutateci a ritrovare queste piante testimoni della coltura e cultura della Lombardia.

“CULTIVAR è l’acronimo del titolo del progetto”: Individuazione, Catalogazione e Incremento delle collezioni di risorse genetiche vegetali a rischio di estinzione o erosione genetica di interesse agricolo in Lombardia (L. N. 194/2015).

  • A PROSPETTIVA e L’UTILITÀ DEL PROGETTO

Pragmaticamente la biodiversità va innanzitutto salvaguardata, per evitare di perderla, è un bene importante, visti anche gli usi che ne possiamo, almeno potenzialmente fare, come nel caso delle risorse agroalimentari. Le varietà agricole locali (le “vecchie” varietà, i “frutti antichi” come spesso li chiamiamo) , ormai abbandonate o poco coltivate, racchiudono però ancora potenziali usi: molti territori cercano di distinguersi dagli altri mediante prodotti tipici, locali, spesso in realtà esistenti, ma dimenticati; inoltre, le varietà locali presentano una base genetica ampia, e possono costituire una partenza interessante per adattamenti dell’agricoltura al cambiamento climatico, presentando spesso resistenze a siccità e malattie. Sono pertanto almeno potenzialmente importanti per chi crea nuove cultivar per il nostro futuro!

  • COME PARTECIPARE AL PROGETTO

Avanziamo a tutti, in primis agli agricoltori lombardi, nonchè agli appassionati e ovviamente alle istituzioni che si occupano di agrobiodiversità, la richiesta di collaborazione, con lo scopo di censire le possibili entità vegetali tradizionali che in teoria potrebbero aspirare ad essere poi inserite nell’Anagrafe Nazionale tramite il progetto che stiamo svolgendo (CULTIVAR), con riferimento alla legge nazionale n 194/2015.

Pertanto siamo interessati a ricevere, entro possibilmente giugno 2020, la segnalazioni di studi, ricerche, indicazioni anche di singole entità (da seme o anche legnose come “Frutti antichi” o tuberi, come quelli delle patate), al fine di contribuire con ciò a redarre un primo elenco regionale, a cui stiamo lavorando come Università di Pavia, su mandato della Regione Lombardia.

  • CHI CONTATTARE:

Dr Adriano Ravasio Banca del Germoplasma dell’Università di Pavia, email adriano.ravasio@unipv.it, tel. 0382 984883

Siti internet di riferimento:

www.labecove.it alla voce Progetti (CULTIVAR)

http://sciter.unipv.eu/site/home/dettaglio-home/articolo720006020.html (CULTIVAR)

Nell’immagine di apertura: Dino Guidi con fagiolo di Spagna (Oltrepò pavese), sotto in dettaglio.

Sotto: Luigi Schiena, patate (Oltrepò pavese)

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