Care Colleghe e cari Colleghi, care Studentesse e cari Studenti, (English below)
in un fine settimana come questo, mai vissuto da nessuno di noi, voglio ringraziarvi per l’attaccamento che state dimostrando all’Ateneo.
Gli studenti hanno collaborato dal primo giorno di emergenza in modo costruttivo, comprendendo da subito che la formazione a distanza richiederà loro un supplemento di impegno. In modo silenzioso e operoso stanno seguendoci, con la comprensibile apprensione per le scadenze che saltano una ad una e, soprattutto, la paura di veder compromessa una porzione significativa del percorso di studi.
A voi – Studentesse e Studenti – ripeto che l’Ateneo continuerà a fare tutto quello che è in suo potere per accompagnarvi ed esservi vicino in questi giorni difficili e, per eventuali recuperi che si rendessero necessari, vi saranno momenti suppletivi in presenza, non appena sarà possibile.
Il personale tecnico e amministrativo segue con grande attenzione le indicazioni e si è organizzato, a tempi di record, per contribuire ai processi di Ateneo lavorando da casa con risultati di qualità ed efficacia. Questo momento di emergenza ha sottolineato l’importanza di prendere sempre più dimestichezza con la cultura e le tecniche dello smart working. Sto poi apprezzando la grande generosità nel voler presidiare i servizi essenziali e, più in generale, nel lavorare pensando anche alla ripresa.
A voi – Colleghe e Colleghi del PTA – confermo l’attenzione della vostra Università per garantire prima di tutto la sicurezza del lavoro e, insieme, la possibilità del vostro fondamentale contributo professionale.
I docenti stanno rispondendo con grande senso di responsabilità, dimostrando di comprendere appieno il delicato ruolo di educatori, oltreché di ricercatori ed insegnanti. La fase della ricerca è stata sacrificata per avvicinarsi agli studenti ed alle esigenze del contatto a distanza. Ho evidenze di colleghi e amici che stanno lavorando fino a notte fonda, rendendo disponibile il materiale formativo per i loro insegnamenti. Così come altri esplorano strumenti e tecniche che mai avrebbero pensato, e forse voluto, affrontare.
A tutti voi assicuro che proseguirò con un atteggiamento di sostegno e vicinanza che spero possa fare anche da stimolo reciproco.
Purtroppo da subito e a malincuore, questa emergenza ha, per decisione mia e dell’Unità di crisi, escluso, dalla frequentazione degli spazi di lavoro, dottorandi, borsisti ed assegnisti. Ciò è stato necessario per garantire la massima cautela verso chi non è personale strutturato del nostro Ateneo e per rispetto delle esigenze sanitarie generali che richiedono di far muovere il minor numero possibile di persone.
Se mai avessimo avuto bisogno di una conferma, senza un rapporto diretto con gli studenti in aula e senza la presenza dei giovani ricercatori nei laboratori e nelle biblioteche, l’università semplicemente sparisce e può diventare al più un servizio, per quanto utile e per noi indispensabile oggi.
A me pare che la nostra Università, ed il sistema universitario in generale, stiano dando un ottimo esempio di rigore, con attenzione alle indicazioni scientifiche che in parte provengono direttamente dal suo interno; di guida, sensibile alle esigenze di una Comunità e non privilegiando miopi ed egoistici punti di vista; di buon senso, assumendosi responsabilità preventive quando le direttive governative possono avere comprensibili ritardi implementativi.
Colgo l’occasione per ringraziare il sistema sanitario nel suo complesso e gli IRCCS pavesi, a partire dalla Fondazione Policlinico San Matteo che sta operando come riferimento nazionale in questa emergenza, contribuendo a sfatare un abbaglio dei tempi recenti e cioè che la competenza costituisca un orpello inutile.
Proseguiamo con grande serietà, seguendo senza distinguo le indicazioni delle Autorità civili e sanitarie, avendo in mente le persone in maggior condizione di disagio.
Infine ho piacere a rilanciare quello che si sta diffondendo come Leitmotiv di buon auspicio e di unità nazionale: (facendo così) andrà tutto bene!
Un caro saluto.
Francesco Svelto
Rettore dell’Università di Pavia
Messaggio Rettore a Comunità sabato 14 marzo 2020
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Dear colleagues, dear students,
on a weekend like this, never experienced by any of us, I like to thank you for the affection you are showing at the University.
The students collaborated from the first day of emergency in a constructive way, immediately realizing that distance learning will require a supplement of commitment. They are following us in a silent and active way, with understandable apprehension for deadlines that jump one by one and, above all, the fear of seeing compromised a significant portion of the course of study.
To you students I confirm that the University will continue to do everything in its power to accompany you and be close to you in these difficult days and, for any recoveries that may become necessary, there will be additional occasions in presence, as soon as it will be possible.
The technical and administrative staff follows the instructions with great attention and organized themselves, in record time, to contribute to the University activities by working from home with quality and effective results. This moment of emergency stressed the importance of becoming more familiar with the culture and techniques of smart working. I am also appreciating the great generosity in wanting to oversee essential services and, more generally, in working also thinking about recovery.
To you – colleagues of the PTA – I confirm the attention of your university to above all guarantee job security and, together, the possibility of your fundamental professional contribution.
The professors are responding with a great sense of responsibility, showing that they understand the delicate role of educators, as well as of researchers and professors. The research activity has been sacrificed to get closer to the students and the needs of e-teaching. I know of colleagues and friends who are working late into the night, making the training material available for their teachings. Just as others colleagues explore the use of tools and techniques that have never been thought of, and perhaps wanted, addressed.
To all of you I assure I will continue to be supportive and close confident that this could also help as a mutual stimulus.
Unfortunately, immediately and reluctantly, this emergency has, by myself and by the Crisis Unit decision, excluded from the work spaces, PhD students, scholarship holders and post-doc fellows. This was necessary to ensure maximum caution towards those who are not permanent personnel of our University and to respect the general health needs to limit people displacement.
Ii is clear that without a direct relationship with the students in the classroom and without the presence of young people, in the laboratories and libraries, the university simply disappears and become simply a service, however useful and for us indispensable today.
It seems to me that our university, and the university system in general, are giving an excellent example of severity, with attention to scientific recommendation which in part come directly from itself; of guidance, responsive to the needs of a Community and not favoring short-sighted and selfish points; of common sense, taking on preventive responsibilities when government directives can have understandable delays.
I take this opportunity to thank the health-care system as a whole and the Pavia IRCCS, starting from the Policlinico San Matteo Foundation, which is operating as a national reference in this emergency, helping to dispel a glare of recent times, namely that competence constitutes a useless tinsel.
We continue with great seriousness, following the indications of the civil and health Authorities without distinction, having in mind and hearth the people in the most uncomfortable condition.
Finally, I am pleased to relaunch what is spreading as an auspicious Leitmotiv and national unity: (doing so) everything will be fine!
Best wishes
Francesco Svelto
Rector of the University of Pavia