Care Colleghe e cari Colleghi, care Studentesse e cari Studenti,
l’emergenza legata all’epidemia da Coronavirus ha portato alle misure adottate dal Ministero della Salute e dalla Regione Lombardia finalizzate a contenere la diffusione del contagio. Un intenso scambio di informazioni è avvenuto, nel corso della giornata di sabato 22 febbraio tra tutti i Rettori delle Università lombarde. Intento dichiarato e raggiunto quello di effettuare una
scelta in accordo con il governo nazionale e regionale e arrivare all’adozione delle stesse misure di contrasto in tutti gli Atenei.
Trattandosi di un virus nuovo, gli scienziati suggeriscono grande attenzione almeno finché non se ne comprendano appieno le caratteristiche, in termini di contagiosità e gravità delle conseguenze. Le misure adottate, abbastanza severe, non devono però indurre ad una eccessiva paura fino a vero e proprio panico. In causa è anche il nostro senso di responsabilità riguardo ad azioni che potrebbero avere effetti fortemente negativi sul piano economico e sociale.
Come Università di Pavia abbiamo messo in campo interventi ritenuti di buon senso in coerenza con le disposizioni generali: sospensione di lezioni ed esami, sostegno al lavoro a distanza (“smartworking”) per il personale tecnico-amministrativo e effettuazione per via telematica di riunioni come quelle dei Consigli di Dipartimento. Ma conferma del servizio mensa a pranzo e a cena, oltre a indicazione di riferimenti puntuali per gli studenti italiani e stranieri specie se in difficoltà. L’idea retrostante è quella di evitare che un grande numero di persone sia costretto in spazi angusti e in contatto forzato, pensando prima di tutto ai mezzi di trasporto pubblico abitualmente necessari per raggiungere la sede universitaria da parte di molti della nostra comunità.
D’altro canto, credo che un atteggiamento sereno e, via via, sempre più proattivo dovrebbe caratterizzare il nostro Ateneo: cercando di far fruttare le ore di lavoro da casa, dedicandosi ad attività di studio e predisponendo materiali e documenti che saranno utili una volta superata l’emergenza.
La concentrazione mia e di tutta l’Unità di crisi, che è stata costituita ad hoc, è in questo momento ancora assorbita dall’individuare e attivare misure che tutelino le persone della nostra comunità, la loro salute, con attenzione per le paure che si sono inevitabilmente aggiunte. Ma stiamo anche pensando alla ripresa delle attività, a partire da quelle didattiche. E presto per
dire se il 2 marzo potremo ricominciare le lezioni in presenza, e proprio per questo stiamo progettando di attrezzarci anche con strumenti di erogazione a distanza. Chiedo, pertanto, a tutti di proseguire nello spirito di grande collaborazione, che fino ad ora ha caratterizzato la nostra comunità, e anche avendo comprensione per chi deve prendere decisioni tempestive.
Colgo l’occasione per confermare agli studenti che non vi sarà una perdita degli appelli d’esame: valuteremo la possibilità di svolgimento a distanza per Ie sole prove orali, mentre per tutte le prove scritte sarà predisposta una sessione speciale, immediatamente dopo il termine dell’emergenza.
Proprio in un momento un po’ critico come questo, mi fa piacere annunciare che a maggio ospiteremo il Premio Nobel per la Medicina Edvard I. Moser per una lezione che cercheremo di rendere fruibile per una grande platea.
Concludo riaffermando una grande vicinanza a chi è in particolare apprensione e disagio in questo momento e chiedendo, a maggior ragione, spirito collaborativo e sostegno all’Istituzione.
Un caro saluto,
Francesco Svelto