Dal 9 al 25 gennaio 2020, presso la Galleria Marco Fraccaro – Collegio Cairoli (Piazza Cairoli, 1 – Pavia), si terrà la mostra di Laura Pitscheider “Dove una nuova stella ha lasciato il suo riflesso. Giobbe dal grido al canto”.
Laura Pitscheider espone un ciclo di opere su tela (acrilici, tecniche miste, acquerelli pastelli e argenti) frutto di due anni di lavoro, con la stessa tenace coerenza che la guida da circa 40 anni nel percorso di ricerca attorno alla scrittura, l’indizio e il segno, in una investigazione delle sinergie tra parola (suono), pittura e poesia come si evidenzia nella mostra antologica del 1999 al Museo Arte Moderna Chiostro di Voltorre intitolata “Un Segno, Un Suono, Un Sogno”.
Molteplici sono stati, in questi anni i mezzi espressivi utilizzati: pittura, incisione, fotografia, installazioni, fino a un ritorno alla pittura.
La Scienza ci ha insegnato che ciascun colore corrisponde a una particolare frequenza e lunghezza d’onda della Luce. Onde luminose di diverse frequenze sono percepite dall’occhio come luci di diverso colore. Onde sonore di diverse frequenze sono percepite dall’orecchio come suoni di diversa altezza. Nella mostra che viene presentata alla Galleria Marco Fraccaro, l’attenzione si concentra sulla Materia (il corpo) e il colore, sviscerando i versi della poetessa Nelly Sachs. È un viaggio enigmatico, nella materia sonora del dolore e, il risultato, è un canto. Una resurrezione. “Il dolore rende la materia trasparente”, scrive Ida Porena, nell’introdurre le poesie di Nelly Sachs, la quale a sua volta, mette in esergo a una sua silloge i versi di Giobbe: “Quando questa mia pelle sarà dilaniata, contemplerò Dio senza la mia carne”.
Nelly Sachs sceglie Giobbe, ed è proprio Giobbe a “cantare” in questa mostra: è il suo grido che si trasforma in canto. È la materia del suo corpo, la sua pelle che esplode risplendente, la Luce dentro le sue ferite, che s’innalza come un suono cosmico e vibrante, come solo può esserlo la voce dell’Uomo. Nelle poesie di Paul Celan, amico della poetessa, che ne condivideva il destino, Dio è irragiungibile e muto: è un buio, oltre il buio, ma Nelly intravvede ancora una Luce. E scrive: …“cali nell’interiorità oscura/sfiorando la morte/che è solo un passaggio turbinoso-e / nell’uscire apri rabbrividendo gli occhi /dove una nuova stella ha /lasciato il suo riflesso”
Giobbe e Nelly si salvano parlando, scrivendo. È la parola, sostanza ritmica, sonora, primaria, forza che genera e rigenera… che salva.
La creazione propriamente detta comincia con una parola o sillaba cantata.
Secondo la tradizione vedica, cantare equivale a creare, rafforzare, accrescere…
Scrive la Sachs: “Viviamo nella resurrezione” ed è questo canto, che si sprigiona dalla pittura e dal riflesso luminoso e sonoro della poesia di Nelly Sachs, che questa mostra vuole testimoniare.
L’inaugurazione giovedì 9 gennaio 2020, alle ore 18.30.
Laura Pitscheider: Dopo il diploma all’Istituto Artistico, ha studiato pittura e grafica all’Accademia di Brera a Milano. Si è specializzata in Tecniche Calcografiche alla Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst di Salzburg e “Legatura e Libri d’Artista” alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Espone dal 1977 e ha ottenuto premi e riconoscimenti per le sue incisioni. Nel 1982 è stata invitata a lavorare nella Stamperia del Castello di Wolfsburg, in Germania, annessa alla Galleria d’Arte Moderna. Nel 1988, in occasione dell’esposizione delle sue opere al Parlamento Europeo a Strasburgo, ha ricevuto la “ Témoignage d’Honneur de l’Union Européenne Critiques des Beaux Arts”. Sue opere sono conservate al Parlamento Europeo di Bruxelles e in collezioni di tutta Europa mentre tutta l’opera incisa (23 acquaforti) dedicata al poeta Yvan Goll è conservata al Museo Municipale di Saint- Dié-des-Vosges in Francia.
Orario galleria: giovedì, venerdì, sabato dalle 17.00 alle 19.00.