Advanced Grant dello European Research Council (ERC) del valore di 2,3 milioni di euro assegnato alla Prof.ssa Silvia Giuliana Priori del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia.
La Prof.ssa Priori ha partecipato lo scorso anno al bando dell’European Research Council denominato Advanced Grant riservato a ricercatori consolidati nel proprio ambito di ricerca e destinato a premiare progetti individuali, di un solo ricercatore e del suo team. La natura dei progetti è definita “high risk, high gain”. “Questa caratteristica mi ha attratta a partecipare perché mi è sembrato di poter progettare in un territorio dove il sogno incontra la realtà” – spiega la Prof.ssa Priori – “Pertanto dopo 30 anni di lavoro nelle malattie ereditarie che causano morte aritmica in bambini e adolescenti non ho avuto dubbi su quale sia oggi il mio sogno scientifico ‘guarire in modo definitivo questi pazienti’. Da quattro anni stiamo lavorando finanziati da Telethon allo sviluppo di terapie geniche e abbiamo già ottenuto buoni risultati: ho pertanto scritto con i miei collaboratori (due dipendenti della Fondazione Maugeri, una dottoranda la cui borsa è supportata da Fondazione, e due borsisti Telethon) un progetto di ampio respiro basato sulla creazione di innovativi modelli animali di malattie genetiche e sullo sviluppo di strategie molecolari avanzate per correggere i difetti genetici. Utilizzeremo virus adenoassociati per silenziare i geni malati e per riesprimere quelli sani: queste strategie sono particolarmente difficili in un organo quale il cuore che ha cellule che non si replicano e quindi difficili da modificare.”
“Il successo ERC è per me importante – prosegue la Prof.ssa Priori – perché garantisce finanziamento a questa linea di ricerca di “medicina personalizzata” che interpreta realmente il termine spesso usato puramente per il suo effetto mediatico, ma in realtà ricco di valore clinico laddove veramente realizzato. In questo progetto infatti si svilupperanno metodi molecolari per eliminare il substrato elettrico anormale specifico di ciascun paziente per evitare le morti per arresto cardiaco in giovani e bambini che ad oggi non sono efficacemente proteggibili con farmaci e dispositivi impiantabili”.
“Oltre alla soddisfazione di vedere premiata una visione scientifica elaborata in virtù di tre decadi di studio della materia – afferma la docente – è stato di grande soddisfazione leggere i giudizi di 7 revisori anonimi ed esperti di terapia genica che hanno condiviso la strategia scientifica elaborata ed il progetto è stato classificato nel primo terzile fra i progetti meritevoli di finanziamento. Al di là della soddisfazione, l’impatto pratico più importante del premio ricevuto è ovviamente rappresentato dal fatto che questo finanziamento può garantire uno stipendio sicuro per alcuni anni ai miei collaboratori precari e mi permetterà di collaborare con centri esteri di eccellenza.”