Giovedì 23 maggio 2019, alle ore 16.00, presso l’Aula B6 del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia (Via Ferrata), Giusy Lavecchia, Professore Ordinario dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, terrà la conferenza “L’Aquila, 6 aprile 2009: momento di svolta nella comprensione e percezione dei terremoti italiani”.

Introdurrà Silvio Seno, Ordinario di Geologia strutturale all’Università di Pavia e già membro della Commissione Grandi Rischi.

Dieci anni fa, alle 3.32 del mattino del 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 colpì L’Aquila e i centri abitati vicini cogliendo nel sonno migliaia di persone e radendo al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. 309 furono le vittime, 55 delle quali studenti universitari, oltre 1.600 feriti, decine di migliaia gli sfollati e almeno 10 miliardi di Euro i danni stimati.

Il terremoto era stato preceduto, per oltre tre mesi, da una intensa sequenza sismica e, pur tuttavia, colse tutti, scienziati, protezione civile e popolazione, sostanzialmente impreparati.

Come fu possibile? Le conoscenze scientifiche non erano state sufficienti? La politica aveva altre priorità? Sette anni dopo, quando il terremoto del 24 agosto 2016 di magnitudo 6.2 distrusse la città di Amatrice e causò 300 vittime, la società e la scienza hanno reagito diversamente? Le conoscenze scientifiche avevano fatto un passo in avanti anche “grazie” all’esperienza e ai dati scientifici del terremoto aquilano?

La Professoressa Giusy Lavecchia si occupa di Geologia strutturale e, in particolare, di pericolosità sismica e sismotettonica. È Direttore del Centro InteRUniversitario per l’analisiSismoTettonica tridimensionale (CRUST) che vede la partecipazione di 12 atenei italiani. Tra gli organismi di cui ha fatto parte va ricordata la  Commissione Grandi Rischi del Dipartimento della Protezione Civile.

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