Il Collegio Borromeo di Pavia festeggia uno dei suoi alunni illustri, il filosofo Emanuele Severino al quale, in occasione dei novant’anni, verrà conferita la medaglia. La cerimonia, che si terrà venerdì 31 maggio 2019, dalle ore 18.00, nella sala degli Affreschi, sarà anticipata da una lectio magistralis di Massimo Cacciari – il filosofo veneziano che definisce Severino “un gigante, l’unico che nel Novecento si possa contrapporre a Heidegger” – e vedrà gli interventi di Friedrich-Wilhelm von Herrmann, docente dell’Università di Friburgo e di Francesco Alfieri.

Emanuele Severino nasce nel 1929 a Brescia. Si laurea a Pavia nel 1950, come alunno dell’Almo Collegio Borromeo, discutendo una tesi su “Heidegger e la metafisica”. L’anno successivo ottiene la libera docenza in filosofia teoretica. Dopo un periodo di insegnamento come incaricato all’Università Cattolica di Milano, nel 1962 diventa ordinario di Filosofia morale presso la stessa Università. I libri pubblicati in quegli anni entrano in forte conflitto con la dottrina ufficiale della Chiesa suscitando vivaci discussioni sia all’interno dell’Università Cattolica e nella Congregazione per la dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio). Dopo un lungo e accurato esame (condotto da Cornelio Fabro) la Chiesa proclama ufficialmente nel 1969 l’insanabile opposizione tra il suo pensiero e il Cristianesimo. Nel 1970 Severino diventa ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università di Venezia dove ha l’incarico di direttore del Dipartimento di filosofia e teoria delle scienze fino al 1989. Attualmente insegna Ontologia fondamentale presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano; è Accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce.

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