Sabato 11 maggio 2019, alle ore 10.30, presso la Sala Ciano presso il Salone Internazionale del Libro di Torino, si terrà la presentazione del volume “416 bis & Co. Dialoghi sui reati di mafia” (Edizioni Santa Caterina).

Giornalisti, studiosi, magistrati e Procuratori indagano le nuove modalità di presenza mafiosa sul territorio e il fitto reticolo di relazioni che protegge il crimine organizzato.

Testi di Fabio Ciconte, Claudio Cordova, Gianluca Di Feo, Francesco Forgione, Antonio Mazzitelli, Giovanni Melillo, Giovanni Mininni, Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino, Giovanni Tizian e Mario Venditti.

«Questo benedetto 416 bis (ed è veramente giustificato l’aggettivo) si è dimostrato capace di leggere la realtà che si trasforma, di darci strumenti repressivi necessari e di aiutare la società e la democrazia a combattere il pericolo mortale delle mafie». L’analisi del Procuratore Giuseppe Pignatone sulla norma fondamentale nel contrasto alle mafie e quella del suo aggiunto Michele Prestipino sulla costruzione delle reti criminali precedono tre incursioni nell’attualità più scottante: dalle ecomafie nelle “terre dei fuochi” di ogni latitudine d’Italia, agli affari legati alle nuove schiavitù del caporalato e del traffico dei migranti, fino alle rotte del narcotraffico che legano mafie nostrane ai cartelli dell’America Latina. I maggiori studiosi, giornalisti d’inchiesta e Procuratori ci guidano così in un volume che mancava sull’associazione di stampo mafioso.

416 bis & Co. Dialoghi sui reati di mafia (Edizioni Santa Caterina, 128 pagine, 12 euro) sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino sabato 11 maggio 2019, ore 10.30, Sala Ciano. Saranno presenti Enzo Ciconte (Università di Pavia) e Fabio Ciconte (Terra! Onlus); introdurrà Giovanna Torre, rettrice del Collegio S. Caterina da Siena e curatrice del volume.

«Per comprendere in tutte le sfumature le pagine di questo libro – scrive Enzo Ciconte nella prefazione – basta soffermarsi sulla copertina. Il titolo: 416 bis & Co. Dialoghi sui reati di mafia che sovrasta l’immagine, che risulta straordinariamente efficace. Partiamo da quest’ultima: c’è una rete dietro la quale s’intravedono sagome di uomini senza volto. Non sono uomini qualsiasi, ma sono uomini in giacca e cravatta. In modo molto incisivo e immediato è messo a fuoco il vero cambiamento delle mafie contemporanee realizzato negli ultimi tempi: la presenza molto più forte del passato non di uomini violenti con la lupara in mano, ma di uomini che hanno professioni importanti: avvocati, commercialisti, esperti di finanza, medici, notai, magistrati, uomini di Chiesa, delle forze dell’ordine e delle istituzioni. E infine, ancora più coperti, massoni, presenti in logge riservate, e appartenenti ai servizi segreti. Si mescolano uomini infedeli che hanno tradito il giuramento allo Stato a uomini che svolgono professioni un tempo definite liberali. Questa è la rete di protezione che fa funzionare le mafie odierne, che le rende diverse e forti, che le protegge, che le fa accettare in mondi distanti e diversi dagli universi mafiosi tradizionali».

Il libro nasce dagli incontri pubblici organizzati dal Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia, a corollario del corso in “Storia delle Mafie italiane” riconosciuto dall’Università di Pavia e tenuto dal professor Enzo Ciconte, già parlamentare e consulente della Commissione antimafia e uno dei massimi esperti di organizzazioni criminali.