All’Università Mediterranea una giornata di studio su plusdotazione e scuola. Mercoledì 8 maggio 2019, presso il DIGIES dell’Ateneo di Reggio Calabria si affronterà per la prima volta il tema delle strategie didattiche per valorizzare gli studenti con alto potenziale. Esperienze a confronto, dati e nuove evidenze scientifiche per “formare” una scuola aperta a sostenere lo sviluppo del talento.

Alto potenziale cognitivo e diritto allo studio: un binomio in apparenza vincente, in realtà incrinato da incognite e difficoltà. Il tema sarà al centro del convegno “Diritto all’istruzione e valorizzazione dell’alto potenziale cognitivo”, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane (DIGIES) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in programma mercoledì 8 maggio 2019 alle ore 9.30 presso l’Aula D1 Dipartimento Digies dell’Ateneo.

Chi sono i soggetti ad alto potenziale o plusdotati? Si tratta di bambini e adolescenti con un livello di abilità generale molto al di sopra della media rispetto ai coetanei, oppure di soggetti dotati di un talento eccezionale in un determinato settore, come la musica, la matematica, la scrittura. Studenti che, se non adeguatamente riconosciuti e valutati, possono incontrare difficoltà scolastiche, relazionali e sociali e/o problemi di comportamento e adattamento.

Gli studenti con alto potenziale hanno modalità diverse di apprendimento rispetto ai pari, pertanto richiedono un ambiente scolastico stimolante che alimenti costantemente la loro curiosità, creatività e ne supporti l’autostima. Da qui la necessità di “formare” in modo specifico docenti, dirigenti scolastici, psicologi, pedagogisti in grado di riconoscere, valutare e valorizzare il talento.

Ad animare la tavola rotonda saranno Enza Caracciolo, professore aggregato di Diritto amministrativo e Contabilità di Stato, con una relazione dal titolo “Diritto all’istruzione e valorizzazione della persona”, Viviana Vinci, docente di Didattica generale e metodologie innovative, che parlerà di “Strategie didattiche personalizzate per la valorizzazione dei talenti”, Rosa Sgambelluri, docente di Pedagogia speciale, con una relazione dal titolo “Inclusione e valorizzazione dello studente con alto potenziale cognitivo”.

Particolarmente rilevante nell’ambito dell’incontro di studio sarà l’intervento di Maria Assunta Zanetti, professore associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università di Pavia e direttore del Laboratorio italiano per lo sviluppo del potenziale, del talento e della plusdotazione (LabTalento), sul tema “Vivere ad alto potenziale: il ruolo dei contesti educativi”.

“Obiettivo dell’evento – spiega Maria Assunta Zanetti – è quello di sensibilizzare il territorio e gli operatori, siano essi insegnanti, psicologi, educatori o genitori sul tema dell’alto potenziale affinché si possa attivare una rete di collaborazione che a partire dalla ricerca possa offrire strumenti e opportunità per questi bambini e ragazzi. Ci si focalizzerà su quali azioni mettere in campo per attivare sul territorio azioni per la promozione del “benessere” cognitivo, emotivo, psicologico e sociale di tutti i bambini e ragazzi, perché essi rappresentano il futuro del nostro Paese”.

Le statistiche internazionali evidenziano che la percentuale dei soggetti appartenenti alla fascia di alto potenziale cognitivo (con Quoziente intellettivo tra 120 e 129) è circa il 6,5 % della popolazione, mentre i soggetti plusdotati (con QI superiore a 130) sono il 2,5%. Caratteristiche che non sempre vengono riconosciute e adeguatamente supportate in ambito scolastico.

Un esempio di fenomeno negativo, legato al mancato riconoscimento dell’alto potenziale, è rappresentato dall’underachievement (discrepanza tra il rendimento scolastico di un bambino e gli indici di capacità) che in molti casi può portare all’abbandono scolastico più o meno precoce e a forme di disagio socio-relazionale.

“L’iniziativa scaturisce dalla necessità, avvertita sul territorio, di valorizzare le intelligenze attraverso strategie didattiche personalizzate – dichiara Enza Caracciolo – studiate per potenziare i profili di eccellenza, al fine di garantire il diritto inviolabile all’istruzione nel rispetto del principio di pari dignità sociale, mediante un percorso di studi idoneo ad assicurare lo sviluppo psico-fisico del minore, alla stregua delle speciali esigenze educative che scaturiscono dall’alto potenziale cognitivo. L’incontro di studi sarà occasione di riflessione e aggiornamento professionale per i docenti della scuola primaria e secondaria”.

“Nel corso dei lavori – conclude Maria Assunta Zanetti – il focus verterà sulla necessità di individuare questi alunni e offrire loro opportunità scolastiche per favorire l’emergere del loro potenziale e sostenerlo, perché nessun Paese può permettersi di sprecare dei talenti. I soggetti ad alto potenziale cognitivo rappresentano una risorsa per loro stessi e per la società”.

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