Pubblicati sull’autorevole rivista scientifica “PNAS” i risultati di alcune ricerche che hanno coinvolto la Dr. Adriana Bellati (Post-Doc) e il Dr. Daniele Pellitteri Rosa (Ricercatore a tempo determinato), afferenti alla sezione Zoologia del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente (DSTA) dell’Università di Pavia.

Le ricerche in oggetto, pubblicate in data 19 marzo 2019, sul vol. 16 no. 12 (pp. 5633-5642, https://www.pnas.org/content/116/12?etoc), e richiamate sulla copertina della prestigiosa rivista, hanno riguardato il sequenziamento dell’intero genoma di un rettile europeo, Podarcis muralis (lucertola muraiola), mediante tecnologie NGS (Next Generation Sequencing), al fine di caratterizzare i geni responsabili dell’espressione delle colorazioni alternative mostrate dagli individui di questa specie, implicate nella comunicazione intra-specifica (principalmente nell’ambito della selezione sessuale) nonché nell’evoluzione di differenze comportamentali, morfologiche, immunologiche e fisiologiche morfo-specifiche.

I risultati ottenuti hanno permesso di individuare e investigare i polimorfismi genetici che determinano l’espressione delle colorazioni alternative nella specie oggetto di studio, individuati a carico di geni pleiotropici con probabile ricaduta sull’espressione di molteplici tratti fenotipici, e sono stati analizzati in un contesto comparativo di evoluzione delle colorazioni alternative all’interno del genere Podarcis, che comprende attualmente 23 specie a distribuzione Paleartica, molte delle quali presentano polimorfismo cromatico. Il genoma completamente annotato e pubblicato di questo rettile arricchisce la lista dei genomi completi disponibili non solo per questo gruppo di vertebrati, ma in generale per le specie animali non modello.

La Sezione Zoologia del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia è impegnata da anni nello studio delle strategie alternative espresse dai morfi cromatici della specie in oggetto, mediante un approccio integrato di natura molecolare ed eco-etologica.

Le ricerche recentemente pubblicate sono frutto della collaborazione instaurata negli anni con centri di ricerca internazionali che vantano il massimo riconoscimento scientifico, tra cui il Research Centre in Biodiversity and Genetic Resources (InBIO/CIBIO) dell’Università di Oporto (Portogallo) e le Università di Uppsala e Lund (Svezia), nonchè svariati altri centri di eccellenza tra cui la Oxford University, le Università di Uppsala e Lund (Svezia), la Charles Unviersity di Praga (Rep.Ceca), L’Università de L’Aquila (Italia), l’Università della Tasmania (Australia), e la Texas A&M University (USA).

In allegato l’articolo completo: Articolo PNAS