Giovedì 14 marzo 2019, alle ore 21.00, presso il Politeama di Pavia (Corso Cavour, 20), Lirio Abbate racconta i martiri del giornalismo da Giuseppe Fava a Peppino Impastato.

Il giornalismo come vaccino contro le fake news e l’ignoranza, la forza dell’informazione indipendente come contrappeso del potere, la stampa libera in difesa della democrazia: sono questi i temi portanti del racconto di Lirio Abbate nel reading teatrale “Non erano eroi ma giornalisti. La libertà di informare oggi”.

L’evento, su iniziativa del Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia, vede la compartecipazione all’organizzazione del Comune di Pavia e Libera presidio di Pavia.  L’appuntamento a ingresso libero è ospitato all’interno della rassegna cittadina delle “Conversazioni pavesi”.

Abbate, vicedirettore de «L’Espresso», giornalista di inchiesta e scrittore, parla della libera informazione come argine contro le mafie e che proprio le mafie vorrebbero mettere a tacere anche con metodi violenti. Per questo alcuni nomi e alcune storie sono troppo importanti per poter essere dimenticati. Per fare memoria vengono raccontati, con il contributo di video originali e intercettazioni reali che aiutano a ricostruire, le storie di: Giuseppe Fava, Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Giuseppe ‘Beppe’ Alfano, Mario Francese e suo figlio Giuseppe, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Peppino Impastato. Non eroi, ma giornalisti, impegnati sul fronte della verità.

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Lirio Abbate è Vicedirettore del settimanale «L’Espresso» e coordina la sezione Inchieste. Ha seguito negli ultimi venticinque anni i più importanti processi su corruzione, mafia e politica, e sul traffico di esseri umani. Dalla cronaca giudiziaria è passato al giornalismo investigativo. Ha lavorato all’Ansa e a «La Stampa». È autore di numerosi scoop e inchieste giornalistiche. Nel 2014 Reporters sans frontières lo ha inserito fra i “100 eroi dell’informazione” e nel 2015 a Londra, Index on Censorship lo ha annoverato tra le 17 personalità che nel mondo lottano per la libertà di espressione. Ha scritto: La mafia che ho conosciuto (Edizioni Espero, 1996); I complici (insieme a Peter Gomez – Fazi Editore, 2007); Fimmine ribelli (Rizzoli, 2013), I Re di Roma. Destra e sinistra agli ordini di mafia capitale (insieme a Marco Lillo – Chiarelettere, 2015); La lista (Rizzoli, 2017).

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