Sabato 26 gennaio 2019, alle ore 17.00, nella storica Aula Scarpa (Corso Strada Nuova, 65), un tempo teatro anatomico dell’Università, il Museo per la Storia dell’Ateneo organizza un incontro con la microbiologa Giovanna Riccardi, docente all’Università di Pavia, impegnata nella ricerca su farmaci da utilizzare nella cura della tubercolosi in pazienti resistenti alle cure tradizionali. Tema dell’incontro “La tubercolosi. Uno spettro del passato tornato alla ribalta”.
Il Museo, attiguo all’aula, sarà aperto dalle 15.30 alle 18.30 e offrirà al pubblico una visita guidata alla mostra “Il morbo di Violetta. Carlo Forlanini e la prima vittoria sulla tubercolosi” alle 15.30, precedendo, per quanti lo desiderano, la conferenza.
Da diversi anni il laboratorio di Microbiologia Molecolare del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”, sotto la guida di Giovanna Riccardi, si occupa della lotta alla tubercolosi, una malattia spesso percepita come appartenente al passato che è però purtroppo tornata prepotentemente alla ribalta. Le ricerche svolte all’Università di Pavia, in collaborazione altri centri internazionali, si propongono di contribuire alla guerra alla tubercolosi. Ancora pochi farmaci utilizzabili nelle farmaco-resistenze sono oggi in sperimentazione preclinica e clinica; ne servono altri. Il laboratorio pavese è impegnato nella ricerca per studiare i meccanismi di azione di nuove molecole antitubercolari.
La professoressa Riccardi parlerà delle ricerche condotte nel laboratorio di Microbiologia Molecolare e dei risultati ottenuti.
L’incontro fa parte di una serie di iniziative legate alla mostra “Il morbo di Violetta”, inaugurata per ricordare il grande clinico Carlo Forlanini a cento anni dalla sua morte.
Carlo Forlanini, nato nel 1847 a Milano, fu prima studente e poi docente dell’Università di Pavia, dove entrò in contatto con Paolo Mantegazza e Giulio Bizzozero e instaurò rapporti di amicizia con il premio Nobel Camillo Golgi. Tragicamente rimasto orfano di madre, malata di tisi, in età infantile, si dedicò allo studio di metodologie per il trattamento della tubercolosi e giunse a proporre nel 1882 l’uso del pneumotorace artificiale a scopo curativo. Forlanini si adoperò quindi con costanza allo sviluppo e attuazione della tecnica da lui ideata, disegnando egli stesso gli strumenti necessari, spesso consultandosi con il fratello ingegnere, Enrico, e supportato dal fratello Giuseppe, primario dell’Ospedale Maggiore di Milano. Fu solo nel 1912, tuttavia, al Congresso internazionale contro la tubercolosi tenutosi a Roma, che la validità del pneumotorace artificiale come terapia tubercolare e del lavoro di Forlanini furono riconosciuti ufficialmente. Il congresso coronò quelli che erano stati trenta anni di studio e di ricerca e che avevano portato grandi benefici a innumerevoli pazienti.
Nella sala per le mostre temporanee del Museo per la storia i visitatori verranno guidati attraverso una breve storia della tubercolosi nel corso dei secoli e una spiegazione dei metodi di cura utilizzati.
Sarà possibile osservare strumenti originali ideati da Forlanini, tra cui anche l’apparecchio per indurre il pneumotorace artificiale, nonché documenti autografi e volumi attestanti il profondo segno lasciato dalla tubercolosi nella letteratura e nell’arte. Accompagna l’esposizione un video nel quale opere pittoriche e fotografiche che spaziano per un arco di tempo di quattro secoli rappresentano aspetti emotivi oltre che terapici legati alla malattia.
Ingresso (mostra e museo): 6 euro (valido per un mese per tutti i musei universitari); ridotto: 4 euro (insegnanti); gratuito per chi ha meno di 18 anni, studenti fino a 26 anni, over 65, portatori di disabilità e accompagnatore, guide turistiche.
Per informazioni sugli orari di apertura, costi e visite guidate:
http://musei.unipv.eu
infomusei@unipv.it; museo.storico@unipv.it
0382 986916 /4707
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