Giovedì 29 novembre 2018, alle ore 10.00, presso l’Aula Foscolo dell’Università di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà la tavola rotonda “Unione Europea: leave or remain? Le ragioni del futuro”, organizzata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione sulla Storia del Novecento (CIRDS ‘900) dell’Università di Pavia, in collaborazione con l’Archivio storico di Ateneo, l’associazione “Iluoghi” Centro studi di educazione alla cittadinanza e la sezione di Belgioioso del Movimento Federalista Europeo.
La tavola rotonda fa parte dei percorsi propedeutici di formazione dei docenti e degli studenti che parteciperanno al progetto “Un treno per Europa”, giunto ormai alla terza edizione.
All’incontro interverranno l’ideatrice e promotrice del progetto, Loredana Pasquini, e alcuni docenti e ricercatori dell’Università di Pavia. Introdurrà i lavori Fabio Zucca, presidente del CIRDS ‘900.
Il progetto è nato dall’idea che, attraverso percorsi di conoscenza, incontri tra cittadini coetanei e diverse generazioni, si possano proporre esperienze semplici e di facile approccio finalizzate alla conoscenza dell’Europa ai suoi cittadini.
Un viaggio lento arricchito da lezioni, dibattiti, musica, attraverso il “Nuovo” continente la cui “nuova” identità dobbiamo costruire e vivere al più presto.
Un viaggio che ogni volta parte dall’Italia e giunge in una città, in un luogo, in un tempo che narra di… Europa.
La meta della prossima edizione è Salonicco. Thessalonike era figlia di una delle mogli di Filippo il Macedone, sorellastra di Alessandro. A lei è intitolata la metropoli che può vantare una storia ininterrotta di duemilatrecento anni.
Thessaloniki, Salonique, Selanik, Solun, Solonicha, Salonicco: per quanto i suoni abbiano oscillato nel corso dei secoli, la città è rimasta in qualche modo fedele a se stessa, un varco cruciale tra i Balcani e il Mar Egeo. Passaggio millenario dall’Asia verso l’Europa, sulla Via Egnatia camminò San Paolo nel suo viaggio verso Roma. Per cinque secoli, sotto l’occhio della Sublime Porta, cristiani, musulmani ed ebrei vivevano divisi in distretti-villaggio all’interno di una stessa città, riconoscibili solo dal differente colore dei turbanti: bianchi per musulmani, gialli per gli ebrei e blu per i cristiani. Intolleranze, nazionalismi e genocidi del lungo Novecento hanno cancellato quei colori per sempre.
Città dei rifugiati Ebrei sefarditi nel Cinquecento. Città dei rifugiati durante la “Catastrofe” dell’esodo reciproco di Greci e Turchi all’inizio del Novecento. Città dei rifugiati oggi. Città orgogliosa e laboriosa. All’ombra dell’Europa. Il viaggio sarà anche occasione di incontri con cittadini di una città fiera e accogliente, migranti che hanno vissuto il dramma della fuga e giovani greci in un confronto a più voci sul tema proposto: “Migrazioni. Dall’antichità ad oggi”.