Il 20 agosto 2018 è stato pubblicato su Nature Geoscience il primo lavoro relativo ai risultati ottenuti durante le spedizioni combinate 367/368 dell’International Ocean Discovery Program (IODP).
La missione si è svolta da febbraio a giugno 2017 nel Mar della Cina Meridionale e ha visto la partecipazione di scienziati da tutto il mondo di cui tre italiani: Claudia Lupi del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, Jacopo Boaga dell’Università di Padova e Sara Satolli dell’Università di Chieti.
Uno degli scopi della missione era verificare i meccanismi di formazione ed estensione degli oceani partendo da due modelli documentati, ad oggi, in letteratura. È noto, infatti, che l’estensione della crosta continentale legata alla rottura di una placca tettonica e alla formazione di crosta oceanica può essere accompagnata da elevata attività magmatica o scarsa attività magmatica, ma coinvolgimento del mantello litosferico. I dati raccolti a bordo della Joides Resolution durante le due crociere oceanografiche hanno messo in luce, invece, la possibilità di un terzo modello. Come riportato nell’articolo di Nature Geoscience, il margine settentrionale del Mar della Cina Meridionale sembra rappresentare un modello intermedio in cui una rapida estensione e assottigliamento della crosta continentale ha portato alla rottura della placca e alla formazione della crosta oceanica senza il coinvolgimento del mantello.
Si tratta di un’interessante scoperta che aggiunge un ulteriore tassello alla comprensione della Teoria della Tettonica delle Placche e che apre la strada ad altri lavori scientifici sui materiali raccolti durante le spedizioni. Sono, infatti, ora in fase di studio più di 36mila campioni di sedimenti e rocce carotate durante la missione. Di questi, 1200 sono presso il laboratorio della dott.ssa Lupi a supporto dello studio della Storia Climatica di questa area geografica, un altro interessante goal delle spedizioni IODP 367/368.