Sabato 12 maggio 2018, alle ore 14.30, presso il Centro Congressi Cariplo (Via Romagnosi, 8 – Milano), si terrà l’incontro “Intelligenza artificiale vs. Intelligenza naturale. Mente, coscienza, tecnica”, un dibattito tra Roger Penrose e Emanuele Severino.

Una discussione sulle criticità dell’Artificial Intelligence. Un dibattito, fra scienza e filosofia. Il confronto tra un eminente fisico e matematico, sir Roger Penrose, e uno dei massimi filosofi teoretici del nostro tempo, Emanuele Severino.

Machine learning, cognitive computing technologies, deep learning, data mining. Coscienza umana e intelligenza artificiale: realtà comparabili o incommensurabili? Dalla risposta a queste domande dipende gran parte del nostro futuro.

I sistemi di Intelligenza Artificiale (AI) sono sempre più articolati e toccano gli ambiti applicativi più vari. Dalla Medicina alla Finanza, dall’Industria 4.0 al Marketing politico. Ambiti che sono già entrati nell’agenda politica ed economica internazionale, come testimonia l’ultimo World Economic Forum di Davos.

Ma che cos’è l’AI, categoria per la quale sono state censite circa settanta definizioni diverse? È possibile immaginare una forma di intelligenza senza coscienza? Dove hanno origine questi fenomeni nella mente umana? Da queste domande iniziali, ne emergono altre: esiste un ponte fra coscienza umana e intelligenza artificiale? Quale teoria della “mente” presiede al discorso sull’AI?

Programma:

14:30 – 15:00 Arrivo e apertura lavori

Relazioni:

15:00 – 15:30 – Sir Roger Penrose (è prevista la traduzione simultanea inglese/italiano)

15:30 – 16:00 – Emanuele Severino

Discussion Panel

16:10 – 17:10 – Giacomo Mauro D’Ariano (Università di Pavia), Ines Testoni (Università di Padova), Giuseppe Vitiello (Università di Salerno, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

17:10 – 17:50 – Repliche dei relatori

h 17:50 – h 18:30 – Dialogo con il pubblico e altri interventi

Coordinano i lavori: Fabio Scardigli, Marco Dotti, Marcello

Esposito Ingresso libero. È prevista la traduzione simultanea.

Locandina

Programma

Per sir Roger Penrose, professore emerito all’Istituto di matematica dell’Università di Oxford, alla base della coscienza vi sarebbero fenomeni non algoritmici di natura quantistica. La natura della coscienza non sarebbe dunque un sottoprodotto di processi di elaborazione dell’informazione ricevuta, riproducibili da computer e replicabili dall’intelligenza artificiale, ma una specificità propria del cervello umano. Dopo aver sostenuto questa tesi in uno dei suoi libri più noti, La mente nuova dell’imperatore (1989), Penrose ha avanzato un’ipotesi innovativa e discussa: la coscienza si genererebbe da fluttuazioni quantistiche nelle strutture infracellulari interne ai neuroni (Teoria Orch-Or di Penrose e Hameroff). Se i computer portano a termine dei compiti loro assegnati attraverso logiche algoritmiche, la mente naturale “ragiona” diversamente, con logiche non riproducibili su una macchina. Nella visione di Roger Penrose esisterebbero dunque differenze incolmabili fra Human Intelligence e Artificial Intelligence. Differenze che imporrebbero di ripensare il modello della mente che fa da sfondo alle riflessioni sull’AI.

Le tensioni nel rapporto fra mente, coscienza e tempo sono da molti anni al centro anche della riflessione di Emanuele Severino, professore emerito di filosofia teoretica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Accademico dei Lincei. La concezione di mente e coscienza come “cose” che “divengono” nel tempo costituisce senza dubbio nella prospettiva severiniana una delle più inquietanti manifestazioni del nichilismo che avvolge il pensiero dell’Occidente fin dalle sue origini. Eppure, l’approccio riduzionista a tali concetti, oggi divenuto addirittura senso comune, rimane alla base di molti programmi di ricerca, in primis quello della cosiddetta Intelligenza Artificiale forte. Un simile approccio, lungi dunque dall’apparire “ovvio”, potrebbe occultare fondamentali questioni teoretiche, prima ancora che etiche lasciandole irrimediabilmente inesplorate, e producendo quindi distorsioni di incomparabile portata. Anche nel mondo dell’innovazione dell’AI umanisticamente orientata.

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Associazione culturale Communitas