Martedì 10 aprile 2018, alle ore 17.00, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà la presentazione del libro “Parole e polvere. Taccuini di strada: Eurasia, America e Africa” di Paolo Brovelli. Dialoga con l’autore Guido Bosticco.

«Del viaggio non si butta via nulla…», considera l’autore di questo piccolo ma densissimo libro. Denso di luoghi, paesaggi, persone, storie, emozioni e ricordi personali, entusiasmi, incontri ed esperienze. Ma anche di storia, nozioni geografiche, e spunti narrativi. Un impasto di “parole e polvere”, appunto, che coglie l’essenza del viaggiare, ma che al contempo suggerisce un percorso per coniugare viaggio e scrittura, al di là del tradizionale “taccuino”. Dopo averci condotto da Lisbona a Pechino Sulle ali di un Ape, e nel cuore del Brasile profondo In viaggio con l’infame, questa volta Paolo Brovelli sceglie di offrirci una prospettiva nuova e personalissima di osservazione del mondo e delle culture.

Un “taccuino di strada”. Così Paolo Brovelli, geografo e scrittore, viaggiatore per passione e per professione, definisce il suo nuovo libro. Una definizione suggestiva, ma forse troppo semplice per un testo che volentieri parte alla ricerca di ispirazioni narrative e poetiche. Un’idea maturata in più di trent’anni di peregrinazioni nei vari continenti, un viaggio lungo tutto un pianeta e tutta una vita, pieno d’impressioni, luoghi, persone, riflessioni. Pieno d’emozione. Colori diversi per pezzi diversi, per tempi e spazi diversi. Approdati su queste pagine per mettere in risalto la varietà del mondo, e trovarne i fili. E per raccontarli con la sola forza della parola, deliberatamente liberata dalla ormai tirannica presenza delle immagini, per ridonare spazio ai mille sensi della fantasia, slancio vitale del viaggio. I viaggi di Brovelli, alcuni particolarmente avventurosi, sono evocati e raccontati qui in frammenti, spunti per inoltrarsi in altrettanti percorsi storici, geografici, antropologici. Percorsi che sono un invito, per chi ha voglia e cuore di aprirsi al mondo, a volare alto, a osservare la complessità e la bellezza della Terra e a capirla.

Paolo Brovelli (Milano, 1966) è sempre in viaggio. E, se non viaggia, scrive. Sono più di trent’anni che alimenta la passione per avventure geografiche d’ogni tipo. Tanti amori, a seconda dei sentieri della vita, dall’Italia alle zone più remote del pianeta, con l’America Latina che ritorna spesso: il Brasile, dal 1986 casa di suo padre, e Città del Messico, luogo di nascita di suo figlio. Tra le esperienze più rilevanti: un Lisbona-Pechino a bordo di un Ape Piaggio, un’esplorazione della Libia in ciclomotore, una traversata del Sahara con i migranti. Traduttore professionista da quattro lingue, imparate per la passione di mescolarsi al mondo (leitmotiv del suo viaggiare), ha tradotto libri altrui e ne ha scritti di suoi, per restituire un po’ del succo dei suoi studi e del suo peregrinare. Lo stesso principio per cui, dal 2010, per molti mesi l’anno, accompagna gruppi in giro per il mondo. Perché viaggiare allunga la vita, dice lui, e le “ore del viaggiatore” valgono sette volte di più di quelle normali… come per i cani. Tra i suoi scritti si ricordano Sulle ali di un Ape. Da Lisbona a Pechino in 212 giorni (Corbaccio, 2007) e In viaggio con l’infame. Sulle tracce dell’uomo che inventò il Brasile (Corbaccio, 2014), nel cuore del Sudamerica di oggi, sulle orme di un grande esploratore secentesco portoghese.

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