Nell’ambito del ciclo “I Giovedì del Collegio Cairoli”, il giorno 22 febbraio 2018, alle ore 18.00, nell’Aula Magna del Collegio (Piazza Cairoli, 1 – Pavia), il prof. Giuseppe Stagnitto, docente a contratto nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, terrà una conferenza sul tema “Dialettica finito-infinito nel pensiero scientifico moderno”.

Presentatore e moderatore: Dr. Adriano Di Silverio

Oggetto della storia della scienza, soprattutto della scienza fondata sulle discipline fisico-matematiche, è lo sviluppo delle idee fondamentali, seguite “dal di dentro”: non una storia degli errori, ma quella di un successivo, graduale chiarimento concettuale. La moderna concezione della scienza induce a credere che l’uomo abbia imparato ad essere superiore alle leggi naturali: in realtà noi non possiamo nulla contro le leggi della natura, mentre è in nostro potere modificare le circostanze dei fenomeni naturali, perché essi agiscano secondo le nostre finalità. Infatti, come diceva Francesco Bacone “l’uomo comanda alla natura obbedendole”. La matematica, nata da riflessioni “teologiche” (pitagorismo) e come strumento contemplativo, per l’insopprimibile “bisogno greco di certezza”, si è rivelata lo stesso linguaggio della legge di necessità che governa il cosmo.

Solo alla fine del Seicento è stato finalmente rivelato il grande mistero matematico rimasto sempre nascosto in passato: il valore puntuale di una funzione esprime contemporaneamente la pendenza della legge delle aree e l’area della legge delle pendenze (teorema fondamentale del calcolo). Nella mente fervida di Leibniz, Newton, Bernoulli ed Eulero questa comprensione si è rivelata quello strumento raffinato di indagine che da essi abbiamo ereditato. La nostra attuale potenza di calcolo deriva dall’intuito di questi studiosi: senza il loro sforzo ci aggireremmo ancora vanamente “per un oscuro labirinto”, come scriveva Galileo, che della scienza moderna è l’indiscusso fondatore. Il tentativo di “domare l’infinito” è costato profonde crisi del pensiero che non possedeva ancora gli strumenti concettuali per affrontare le antinomie che scopriva, nel tentativo di sovrapporre ciò che coglie l’occhio dell’intelletto a ciò che coglie l’occhio fisico (paradossi di Zenone).

Durante la conferenza si cercherà di chiarire lo sforzo poderoso durato millenni per fondare la scienza fisico-matematica che conosciamo, così da offrire ai partecipanti una visione adatta ai nostri giorni: anche la storia della scienza è, come ogni storia, secondo la nota espressione di Benedetto Croce, sempre storia contemporanea. Il pensiero scientifico non è infatti separato dal pensiero filosofico: soprattutto al sorgere della scienza moderna, tendenze di pensiero derivanti da concezioni metafisiche hanno potentemente contribuito a sviluppare la “forma mentis” dei fondatori.

Locandina

Prof. Giuseppe Stagnitto: Nato a Genova il 20.07.1959, allievo del Collegio Universitario Ghislieri, si è laureato con lode in Ingegneria Civile nel 1986 presso l’Università degli Studi di Pavia e nel 2002, ancora con lode, in Ingegneria Edile/Architettura. Dopo una prima esperienza nel campo della libera professione, è entrato a far parte del gruppo di ricerca del Prof. Ing. Aldo Cauvin dell’Università di Pavia, collaborando attivamente con lo stesso sia in campo universitario sia professionale.

Le attività di ricerca hanno come elemento unificante l’elaborazione di procedure e programmi per la razionale progettazione e verifica delle strutture in cemento armato e cemento armato precompresso.

È autore o coautore di 6 libri e di circa 80 memorie, alcune delle quali pubblicate su libri, riviste e Atti di convegni nazionali e internazionali.

Giuseppe Stagnitto si è anche dedicato all’ideazione di metodi immediati di calcolo per le strutture in calcestruzzo armato. Nel 2009 ha ideato il “metodo del vettore unico”; nel 2015, insieme a Erica Barzoni, un nuovo sorprendente metodo di calcolo: il “metodo dell’armatura equivalente”; nel 2016 il metodo fondato sul “teorema della minima compressione equilibrata”.

A partire dall’anno 1989 ha collaborato all’attività didattica (legata alla ricerca) della Cattedra di Ponti e Grandi Strutture del Prof. Aldo Cauvin, che si è esplicata in corsi e seminari aventi per oggetto l’Evoluzione Storica delle Metodologie Progettuali e dei Procedimenti di Analisi delle Strutture; ha inoltre collaborato ai corsi di perfezionamento post-laurea organizzati dal CILEA (Consorzio Inter-Universitario Lombardo per l’Elaborazione Automatica) ed è stato docente di corsi Master organizzati dalla Regione Lombardia (insegnamento di Teoria e Progettazione delle strutture da trasporto), di corsi di perfezionamento presso l’Università della Svizzera Italiana e presso il Collegio dei Tecnici dell’Edilizia, del corso “Ponti sostenuti da cavi” presso la Scuola di Dottorato di Ricerca del Dipartimento di Meccanica Strutturale.

Condividi su: