Mercoledì 30 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Statale di Cremona (Via Ugolani Dati, 4), si terrà l’ottavo incontro del ciclo “Le parole e le cose”.
Un libro prende vita quando viene aperto e si fa veicolo di incontri: tra autore e lettore, tra mondi differenti, tra tempi diversi. Gli incontri con i libri e i loro autori promossi dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia e dalla Biblioteca Statale di Cremona partono dal libro come legame che unisce le due istituzioni, lo mettono al centro e tentano di porlo tra la sua genesi e la sua sconosciuta e molteplice destinazione.
La ricerca che nasce da una tradizione viva di studi e si alimenta nella pratica quotidiana dell’insegnamento e della condivisione di saperi e pratiche incontra persone il cui ascolto renderà possibile l’essenziale movimento della cultura fra la tradizione e il nuovo. Si innesca così un movimento nel tempo.
Il titolo “Le parole e le cose”, citazione da Michel Foucault, è stato scelto per alludere proprio ai cambiamenti storici nei modelli culturali. Una consapevolezza che genera libertà e responsabilità.
I libri che saranno presentati sono legati alle ricerche e all’insegnamento svolti nel Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, con sede a Cremona, e offrono percorsi culturali tra letteratura, musica, filologia, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, storia, utilizzo della rete.
La Biblioteca Statale di Cremona si offre come luogo di elezione per allargare la condivisione degli esiti del lavoro svolto tra studio e docenza nel Dipartimento.
Mercoledì 30 maggio l’appuntamento con:
Il Duo di Piadena dal folk al pop, a cura di Alessandro Bratus, Maurizio Corda, Fabio Guerreschi e Fabio Maruti
Con i curatori del volume.
Il Duo di Piadena, grazie alla parabola artistica di Delio Chittò e Amedeo Merli, permette di attraversare un periodo di grande fermento culturale del nostro Paese. Il folk-revival, l’espansione delle comunicazioni, i temi sociali e politici si intrecciano in una vicenda che, dalla dimensione locale, si allarga per offrire una serie di riflessioni sulle grandi trasformazioni in atto tra gli anni ‘60 e ‘70.