Giovedì 22 marzo 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Statale di Cremona (Via Ugolani Dati, 4), si terrà il quinto incontro del ciclo “Le parole e le cose”.
Un libro prende vita quando viene aperto e si fa veicolo di incontri: tra autore e lettore, tra mondi differenti, tra tempi diversi. Gli incontri con i libri e i loro autori promossi dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia e dalla Biblioteca Statale di Cremona partono dal libro come legame che unisce le due istituzioni, lo mettono al centro e tentano di porlo tra la sua genesi e la sua sconosciuta e molteplice destinazione.
La ricerca che nasce da una tradizione viva di studi e si alimenta nella pratica quotidiana dell’insegnamento e della condivisione di saperi e pratiche incontra persone il cui ascolto renderà possibile l’essenziale movimento della cultura fra la tradizione e il nuovo. Si innesca così un movimento nel tempo.
Il titolo “Le parole e le cose”, citazione da Michel Foucault, è stato scelto per alludere proprio ai cambiamenti storici nei modelli culturali. Una consapevolezza che genera libertà e responsabilità.
I libri che saranno presentati sono legati alle ricerche e all’insegnamento svolti nel Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, con sede a Cremona, e offrono percorsi culturali tra letteratura, musica, filologia, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, storia, utilizzo della rete.
La Biblioteca Statale di Cremona si offre come luogo di elezione per allargare la condivisione degli esiti del lavoro svolto tra studio e docenza nel Dipartimento.
Giovedì 22 marzo l’appuntamento con:
Lorenzo Milani, Tutte le opere, a cura di F. Ruozzi, A. Canfora, V. Oldano, S. Tanzarella, Mondadori 2017; Lorenzo Milani, Lettera ai cappellani militari. Lettera ai giudici, a cura di Sergio Tanzarella, il Pozzo di Giacobbe 2017
Con Federico Ruozzi e Sergio Tanzarella.
Dieci anni fa, nell’aprile del 2008, in Biblioteca Statale di Cremona Mario Lodi, indimenticabile maestro, raccontò del suo incontro con don Lorenzo Milani. Fu una testimonianza di un impegno condiviso per i valori di una società democratica, giusta e partecipata. Nelle sue parole don Milani uscì dal mito per entrare in una storia concreta fatta di passioni e di dedizione, di volontà di capire e di capirsi. Con questa presentazione di Tutte le opere e delle Lettere ai cappellani militari e ai giudici si intende proseguire nella conoscenza di un pensiero e di un’azione che ancora inquietano.