Mercoledì 24 gennaio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Statale di Cremona (Via Ugolani Dati, 4), si terrà il secondo incontro del ciclo “Le parole e le cose”.
Un libro prende vita quando viene aperto e si fa veicolo di incontri: tra autore e lettore, tra mondi differenti, tra tempi diversi. Gli incontri con i libri e i loro autori promossi dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia e dalla Biblioteca Statale di Cremona partono dal libro come legame che unisce le due istituzioni, lo mettono al centro e tentano di porlo tra la sua genesi e la sua sconosciuta e molteplice destinazione.
La ricerca che nasce da una tradizione viva di studi e si alimenta nella pratica quotidiana dell’insegnamento e della condivisione di saperi e pratiche incontra persone il cui ascolto renderà possibile l’essenziale movimento della cultura fra la tradizione e il nuovo. Si innesca così un movimento nel tempo.
Il titolo “Le parole e le cose”, citazione da Michel Foucault, è stato scelto per alludere proprio ai cambiamenti storici nei modelli culturali. Una consapevolezza che genera libertà e responsabilità.
I libri che saranno presentati sono legati alle ricerche e all’insegnamento svolti nel Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, con sede a Cremona, e offrono percorsi culturali tra letteratura, musica, filologia, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, storia, utilizzo della rete.
La Biblioteca Statale di Cremona si offre come luogo di elezione per allargare la condivisione degli esiti del lavoro svolto tra studio e docenza nel Dipartimento.
Mercoledì 24 gennaio l’appuntamento con:
Antonio Stradivari. Disegni, modelli, forme. Catalogo dei reperti delle collezioni civiche liutarie del comune di Cremona, a cura di Fausto Cacciatori e Marco D’Agostino, MdV-Museo del Violino, 2016
Con Fausto Cacciatori e Marco D’Agostino.
Si presenta il primo catalogo completo degli oltre 1300 reperti provenienti dai laboratori di Antonio Stradivari ed Enrico Ceruti, oggi conservati presso il Museo del Violino. L’attenta ricostruzione storica, lo studio degli inventari precedenti, le indagini paleografiche e scientifiche accendono nuova luce su questo straordinario patrimonio legato al lavoro stradivariano e più in generale al saper fare della liuteria cremonese, riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità.