La settima edizione degli “Incontri con la scuola”, promossi a Pavia dall’associazione il Demetrio, verrà inaugurata martedì 14 novembre 2017, alle ore 17.00, da un ospite illustre, Corrado Stajano. L’appuntamento sarà l’occasione per presentare il nuovo libro Eredità (Il Saggiatore, 2017) nel quale la narrazione di Stajano aiuta a comprendere, grazie alla forza della memoria, il senso dell’irrinunciabile contemporaneità della Storia. L’incontro sarà moderato da Gianfranca Lavezzi.

È il 1939: tra due ali di folla gioiosa sfilano Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. I due ministri degli Esteri si sono riuniti a Como per definire l’imminente firma del Patto d’Acciaio. Alla parata assiste un bambino che sventola la bandierina italiana e quella germanica con la svastica. È un Figlio della Lupa, non ha ancora dieci anni. Sembra un’infanzia serena, la sua in riva al lago: il gelato in piazza, la pasticceria e il giocattolaio, le figurine dei calciatori, la gita della domenica in battello. Gli scolari cantano inni marciando dietro al maestro in sahariana nera, salutano come gli antichi romani: non fanno così tutti i bambini del mondo? A Como vivono allora Alida Valli, l’attrice dall’anima inquieta, Giuseppe Terragni, il grande architetto razionalista e ammiratore ossequioso del fascismo, Margherita Sarfatti, la ninfa di Mussolini, poi ripudiata dal suo Dux. Sono solo alcuni dei volti che rivivono fra queste pagine, in cui, con una scrittura intensa e delicata, Corrado Stajano racconta la città e torna a quel fatale 1939, ai giorni in cui l’Italia e il mondo si avvicinano alla tragedia con giuliva inconsapevolezza: sembra che uomini e donne non sentano la cappa che pesa sulle loro vite. Ma la guerra lacera ogni illusione. La guerra fa diventare adulti in fretta. Dopo solo sei anni, quel bambino, ora ragazzo, si ritrova frastornato nel groviglio di una Milano distrutta, un magma privo di forma e di colore, simbolo di tante esistenze spezzate, tra macerie, dolore e morte. La storia individuale di Eredità diventa storia collettiva. Sembrava che la Seconda guerra mondiale sarebbe servita a conservare per sempre la pace, il bene sommo: era un’utopia. Il mondo è anche oggi sull’orlo di guerre devastanti.

Corrado Stajano, scrittore e giornalista, è stato redattore e inviato di quotidiani e settimanali. Scrive dal 1987 sul Corriere della sera. Ha lavorato per la Rai, autore e coautore di numerosi documentari televisivi di argomento politico e culturale (tra cui La forza della democrazia, 1977). Ha pubblicato, tra l’altro, con Einaudi Il sovversivo (1975), Africo (1979), L’Italia nichilista (1982, 1992), Un eroe borghese (1991, da cui fu tratto il film omonimo), Il disordine (1993); con Garzanti Promemoria (1997, Premio Viareggio), Patrie smarrite(2001), Maestri infedeli (2008), La città degli untori (2009, Premio Bagutta), La stanza dei fantasmi (2013); con Archinto Destini (2014).

Nel 2015 il Saggiatore ha ripubblicato Africo, con uno scritto inedito dell’autore, e nel 2016 Un eroe borghese, con un testo di Cesare Garboli.

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