Lunedì 27 febbraio 2017, alle ore 17.30, presso la Sala del Camino del Palazzo del Broletto di Pavia (Piazza della Vittoria), si terrà l’incontro “Demenza di Alzheimer, prevenire con le lingue e i dialetti”.
Alla Scuola Universitaria Superiore di Pavia, Daniela Perani, coordinatrice dello studio italiano secondo il quale le persone bilingue sono in grado di compensare meglio gli effetti neurodegenerativi di una malattia ancora priva di cure farmacologiche efficaci.
Nelle persone bilingue i sintomi della malattia di Alzheimer si manifestano più tardi rispetto alle persone che parlano una lingua sola e con sintomi meno intensi.
Secondo uno studio italiano pubblicato lo scorso 30 gennaio su una rivista scientifica statunitense (la PNAS – “Proceedings of the National Academy of Sciences”) e intitolato “The impact of bilingualism on brain reserve and metabolic connectivity in Alzheimer’s dementia”, il bilinguismo modifica il modo in cui funziona il nostro cervello, rendendolo più forte e capace di ritardare l’insorgere di malattie degenerative, come l’Alzheimer, e di contrastarle meglio a fronte della perdita di funzioni e strutture cerebrali importanti.
Coordinato da Daniela Perani, direttrice dell’Unità di neuroimaging molecolare e strutturale in vivo nell’uomo dell’Irccs San Raffaele e docente dell’università Vita-Salute, il lavoro offre un contributo alla ricerca dei fattori in grado di ritardare o contrastare la malattia che ruba i ricordi, ancora priva di cure farmacologiche efficaci.
La conferenza divulgativa è aperta alla città. Coordinerà l’incontro Stefano Cappa, Ordinario di Neurologia alla Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia.