Dopo il successo della mostra “I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo”, il programma espositivo delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia prosegue con un’altra importante corrente artistica italiana dell’Ottocento: la Scapigliatura. Per gli studenti dell’Università di Pavia previsto un biglietto speciale a 7,00 euro (con audioguida inclusa nel prezzo) a fronte della tariffa intera di 10,00 euro e della tariffa ridotta a 8,00 euro.

Dal 26 febbraio al 5 giugno 2016 le sale delle Scuderie ospiteranno “Tranquillo Cremona e la Scapigliatura”, un progetto ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia, e da Simona Bartolena.

Collegandosi idealmente con la grande esposizione “Tranquillo Cremona e gli artisti lombardi del suo tempo”, allestita nel 1938 nel Castello Visconteo e inaugurata dal Re Vittorio Emanuele III, la mostra intende rendere omaggio al gruppo scapigliato, partendo dalla ricerca dell’iniziatore del nuovo linguaggio stilistico, Tranquillo Cremona – che a Pavia è nato e si è formato alla Civica Scuola di pittura – per indagare il movimento in tutte le sue diverse espressioni artistiche.

Il nome del movimento deriva da “La scapigliatura e il 6 febbraio” del 1862, romanzo dello scrittore Cletto Arrighi. Nella Milano postunitaria, centro dinamico della borghesia italiana, si riunisce un gruppo di intellettuali, diversi per temperamento, ma accomunati da atteggiamenti anticonformistici e dal rifiuto delle regole imposte dalla società dell’epoca. Questo spirito di rivolta, nato dapprima in ambito letterario, si evolve in una vera e propria corrente che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino all’inizio del Novecento, coinvolge tutte le arti e pone le basi per un importante rinnovamento ideologico del mondo culturale italiano.

Al fine di offrire una panoramica completa del mondo degli scapigliati, l’esposizione sviluppa un percorso tra pittura, scultura, letteratura e musica per far rivivere al pubblico l’atmosfera di questo movimento nelle sue principali forme espressive.

La mostra presenta una selezione di circa sessanta opere degli artisti più rappresentativi della Scapigliatura tra i quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi, Luigi Conconi, provenienti da prestigiose sedi come la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Casa Museo Pisani Dossi, la Fondazione Lamberti di Codogno, il Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Castello di Masnago, Raccolte Frugone Musei di Genova, Civico Gabinetto dei Disegni, Castello Sforzesco e diverse collezioni private.

Il percorso di mostra è organizzato in sezioni iconografiche, per approfondire i principali temi trattati dal movimento scapigliato tanto nelle arti figurative quanto in letteratura e in musica. Al soggetto storico, ancora molto di moda negli ambienti accademici, gli Scapigliati preferirono infatti la scena di vita quotidiana e il ritratto, raccontando gli ambienti che loro stessi frequentavano. Sia i ritratti che le scene di genere – gli idilli amorosi, le maternità, le figure femminili colte nel loro privato – escono dai canoni dell’arte ufficiale, proponendo una lettura profondamente emotiva, nella quale lo stato d’animo, l’indagine psicologica e la vena narrativa prevalgono sull’intenzione descrittiva. In mostra, testimoniano questo nuovo approccio al soggetto degli Scapigliati – ma anche la loro ricerca tecnica e l’inconfondibile cifra stilistica – alcuni capolavori, quali “Amore materno”, “Il ritratto di Nicola Massa”, “Le curiose”, “High Life” di Tranquillo Cremona o “Giovinetta” e “Il Ritratto di Giuseppe Rovani” di Daniele Ranzoni, “Il Maresciallo Ney” e “Maternità” di Giuseppe Grandi. Accanto alle opere dei tre “Nani Giganti”, come amavano definirsi ironicamente Cremona, Ranzoni e Grandi, è esposta una serie di lavori firmati da artisti vicini al movimento o eredi della maniera scapigliata: da Luigi Conconi a Ernesto Bazzaro, da Paolo Troubetzkoy a Medardo Rosso, fino a Giovanni Segantini, presente in mostra con un’opera giovanile, precedente alla sua svolta divisionista.

Saranno inoltre esposte in mostra, dopo anni di assenza, alcune opere provenienti dalla Casa museo Pisani Dossi, tra le quali il ritratto di Carlo Alberto Pisani Dossi e quello di Cletto Arrighi entrambi di Tranquillo Cremona, recentemente ritrovate dopo il grave furto di cui la famiglia Dossi era stata vittima negli anni Novanta.

Un racconto pittorico, ma anche letterario e musicale, secondo la teoria, fermamente sostenuta dagli Scapigliati, delle “arti sorelle”, ovvero della necessaria contaminazione e del reciproco scambio di suggestioni tra le diverse discipline. Tra i personaggi che hanno frequentato gli ambienti scapigliati si annoverano infatti celebri scrittori, musicisti o librettisti come Cletto Arrighi, Iginio Ugo Tarchetti, Carlo Dossi, Giuseppe Rovani, Emilio Praga, Arrigo Boito, Antonio Ghislanzoni, Giacomo Puccini, Alfredo Catalani e molti altri. Per offrire, quindi, una lettura completa di un movimento che costituì un vero e proprio fenomeno culturale nell’Italia postunitaria, in mostra saranno approfonditi – con ascolti musicali, manoscritti e partiture originali e pannelli didattici – anche le opere letterarie e musicali della Scapigliatura.

Lungo le sale delle Scuderie i visitatori saranno accompagnati dalle parole del capogruppo degli scapigliati, Tranquillo Cremona, che porterà il visitatore a rivivere lo straordinario fermento culturale dell’epoca alla scoperta della vita, dell’opera e delle forti personalità dei suoi compagni.

Il progetto espositivo vanta la collaborazione di Gianfranca Lavezzi, docente dell’Università di Pavia, per gli approfondimenti letterari, e di Daniela Gatti e Candida Felici dell’Istituto Superiore di Studi musicali Franco Vittadini di Pavia, per gli aspetti legati alla musica.

ViDi, in collaborazione con l’Associazione ARTpiù Creative Project propone una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti con l’obiettivo di approfondire le tematiche affrontate dalla mostra.

Locandina

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