Martedì 26 gennaio 2016 alle ore 18.00 presso l’Aula Magna del Collegio Cairoli di Pavia (Piazza Cairoli, 1) si terrà la presentazione del libro “Visti da dentro. Storie vere dal carcere, per non girarsi sempre dall’altra parte” di Paolo Bellotti.

Apre i lavori, Andrea Zatti, Rettore del Collegio F.lli Cairoli.

Introduce e Coordina, Flavio Ceravolo, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia.

Interviene, Paolo Bellotti, Autore del Libro ed Educatore presso l’Istituto Penale di Alessandria.

Visti da dentro è il libro d’esordio di Paolo Bellotti, operatore penitenziario nel carcere di Alessandria – appena pubblicato da Itaca Edizioni – e raccoglie quattro storie-verità di altrettanti assassini dopo che i riflettori della curiosità (morbosità?) mediatica si sono spenti, dopo che i giudici hanno pronunciato la sentenza di condanna, dopo che tutti noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo augurandoci che la porta delle celle restasse chiusa possibilmente per sempre.

L’autore Paolo Bellotti, invece, quella porta la apre ogni giorno perché in carcere ci lavora come educatore. E le relazioni che redige per il magistrato di sorveglianza, che servono per decidere se e quali benefici concedere a seconda della condotta, diventano letteratura nei ritratti di vita vera di quattro detenuti: un vecchio contadino fratricida senza intenzione che non vorrà più uscire dal carcere perché dentro ha trovato più umanità che fuori; un russo sotto il cui silenzio intuiamo ancora l’amore per la bellissima moglie per la quale, geloso, ha ucciso; un sedicente agente segreto autoaccusatosi di più delitti di quanti gli vengono riconosciuti, la cui impenetrabile doppia personalità rende impossibile capire dove finisca il bluff e dove inizino i grandi segreti dell’Italia degli anni di piombo; un camorrista che, per non essere ammazzato, vive secondo quello che altri decidono per lui fino a quando, ripugnato da sé stesso, spezza la catena.

La lingua è semplice, quasi reportistica, priva di artifici letterari: bastano le storie perché, come scrive Elio Gioanola nella prefazione, «tutto è vivo e palpitante, di una verità scorticante». Dal punto di vista privilegiato e interno al carcere di un educatore penitenziario, il lettore fa l’esperienza di ascoltare confidenze di detenuti e – pur senza assolverli – ne sperimenta la disarmante umanità. La conclusione del libro, con le parole che il camorrista rivolge all’autore, è per tutti noi: «Ho raccontato le cose come davvero si sono svolte, senza falsi pietismi, senza i tanti luoghi comuni che circondano il mondo della criminalità, senza tentare di farle credere quello che non sono. Adesso lei è una delle poche persone che più sanno di me, nel bene e nel male, e io devo in ogni caso ringraziarla per avermi ascoltato».

L’autore Paolo Bellotti nasce ad Alessandria nel 1960. Inizia la sua carriera professionale fondando una cooperativa sociale e lavorando in una comunità per minori convenzionata con il Tribunale dei Minori di Torino. Dal 1995 è funzionario giuridico pedagogico presso l’Istituto Penale di Alessandria, dove ha svolto per diverso tempo il compito di capo area educativa.

Locandina

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