Martedì 15 dicembre 2015 dalle ore 10.00 alle 16.30 presso Open Care / Frigoriferi Milanesi – Sala Carroponte (Via Piranesi 10 – 20137 Milano) si terrà la giornata di studi “Opere d’Arte del XX secolo confiscate in Lombardia” a cura di Paolo Campiglio, con la collaborazione di Beatrice Bentivoglio-Ravasio e Flora Berizzi.

La giornata di studi è incentrata sul delicato e quanto mai attuale tema delle opere d’arte confiscate e del loro riutilizzo sociale a beneficio della collettività. L’occasione è data da un cospicuo numero di opere di artisti del XX secolo, taluni  di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale, pervenuto nella disponibilità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata a seguito di due sequestri effettuati in Lombardia.

L’attuale normativa in materia prevede che, a differenza delle altre cose mobili, per solito destinate alla vendita, le opere d’arte provenienti da procedure ablative siano prioritariamente devolute a musei, gallerie, pinacoteche e altri luoghi della cultura, restituendo così alla pubblica fruizione beni privati illecitamente acquisiti. Di qui l’esigenza di proteggere, conservare, studiare, catalogare, verificare l’autenticità e il valore sia economico che culturale dei pezzi passati in mano pubblica per poi procedere alle assegnazioni. Di qui anche l’origine della collaborazione fra Agenzia nazionale e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, quest’ultimo coinvolto nella duplice veste di consulente tecnico-scientifico e principale beneficiario, attraverso i propri istituti, dell’azione di riconsegna alla collettività.

L’analisi e la catalogazione delle opere provenienti dai sequestri di cui sopra sono state affidate alle cure di Paolo Campiglio, ricercatore di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Pavia, che, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Segretariato regionale e Polo museale per la Lombardia, ha varato un apposito progetto di studio e formativo.

Il progetto, dal titolo Analisi, studio e valorizzazione del patrimonio artistico confiscato alla criminalità organizzata in Lombardia: opere darte provenienti da due sequestri, è risultato vincitore di una selezione pubblica rivolta alle università lombarde per programmi di ricerca finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale. Come tale ha potuto usufruire di un finanziamento – messo a disposizione dalla Regione Lombardia con il concorso di risorse dell’Unione europea, dello Stato italiano e della stessa Regione, in applicazione dei regolamenti CE 1083/2006 (art. 69) e CE 1828/2006 – che ha consentito di attivare cinque borse di ricerca per giovani laureate.

L’appuntamento vuole richiamare l’attenzione su un aspetto ancora poco noto della disciplina relativa ai patrimoni confiscati, ma di grande interesse per la comprensione del fenomeno della criminalità organizzata: quello legato ai beni culturali. È noto infatti come il mercato dell’arte contemporanea sia alimentato oltre che da istituzioni, appassionati e collezionisti anche da grandi investitori di capitali nazionali e internazionali per i quali l’opera d’arte del XX secolo, parallelamente a oro, diamanti e preziosi, rappresenta un “bene rifugio” di grande appeal e prestigio sociale. Era inevitabile dunque – e gli ultimi e recenti sequestri assurti agli onori delle cronache lo dimostrano – che il settore divenisse facile preda di personaggi senza scrupoli e ambito privilegiato per traffici illeciti e operazioni di riciclaggio, difficilmente arginabili e intercettabili da parte delle autorità, e per questo particolarmente cari agli asset criminali.

L’obiettivo della giornata di studi è quello di fare il punto sullo stato del patrimonio di opere d’arte del XX secolo confiscate in Regione sotto diversi profili: storico-artistico, conservativo, metodologico, giuridico e procedurale con particolare attenzione rivolta alla questione della destinazione finale.

L’evento, organizzato nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Lombardia, è curato dall’Università degli Studi di Pavia in partnership con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Segretariato regionale e Polo museale per la Lombardia, e l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata e in collaborazione con Open Care – Servizi per l’Arte, società da anni impegnata nello studio e valorizzazione di patrimoni artistici – attraverso i dipartimenti di art consulting, conservazione e restauro, logistica per l’arte – con cui è stato stipulato un accordo di sponsorizzazione.

In occasione della giornata di studi, sarà esposta un’esemplare selezione di opere di importanti artisti italiani e internazionali provenienti dai patrimoni confiscati.

Per maggiori informazioni:
ufficio.comunicazione@opencare.it
tel. 02 7398.3231/32

Invito

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