Il Collegio F.lli Cairoli è lieto di ospitare fino al 1° aprile 2023 nella Galleria Marco Fraccaro l’esposizione “Stefano Abbiati. L’Ultraterrestre”. L’evento di inaugurazione si terrà giovedì 16 marzo 2023, alle ore 18:00.

Racconta Gabriele Albanesi: “Ho chiesto a Stefano Abbiati di descrivermi in poche righe le modalità d’uso e le tecni­che che utilizza per realizzare le sue opere: colature e amalgama di materiali che si so­lidificano all’interno di stampi, racchiudendo e raggelando una infinita varietà di stimo­li visivi, immagini, piccoli dipinti, segni, inta­gli, macchie…Il piacere di lasciarsi andare al gioco delle configurazioni ti prende la mano o gli occhi, se preferite, lasciando sullo sfon­do stucchevoli antagonismi tra figurazione e informalità. Di fronte a suoi lavori si prova il gusto sottile di piccole scoperte o riscoperte, analogie, richiami, citazioni.

Avverti con sotti­le sensualità la corposità materica, l’alchimia, la fisicità di queste pitture/sculture, sicché non ti passa nemmeno per l’anticamera del cervello di chiederti (e soprattutto di chie­dere a Stefano) il “senso nascosto” oltre la crosta delle superfici, dei suoi finti marmi e finti strappi d’affresco. Ti viene voglia invece, per una volta almeno, di mettere tra parentesi tutto il concettualismo che condisce da anni il “fare artistico”, che ogni tanto (solo ogni tanto) conviene davvero lasciare inespresso, senza parole. Scopriremo allora che sotto la coperta del “dialogar per concetti” sopravvi­ve una matericità e una manualità intelligen­te e colta, sensibile e poetica. Lasciamo che emerga da sola almeno per una volta. Sono certo che lo stesso Duchamp ne proverebbe un po’ di sollievo, bombardato anche lui po­veretto, da quasi un secolo di transavanguar­die. Sceglierà poi lo stesso Abbiati, in assolu­ta libertà, come postare le sue immagini nel circuito digitale. Problemi suoi.

Scrive dunque Abbiati:

“…sfrutto la versatilità del cemento o del ges­so scultoreo (il “finto marmo” o scagliola del Lario). Naturalmente è un cemento di alta qualità, utilizzato in scultura o nel design. Questo viene generalmente colato in stampi in cui spesso viene inglobato un disegno o un pezzo di tela dipinto e ritagliato, assemblato a collage. Altre volte lavoro ad intaglio con delle sgorbie, inserendo del colore negli inter­stizi, riprendendo la tecnica del pavimento del Duomo di Siena o dell’ Opus Signinum (questo soprattutto nella serie dei “fulmini” e rami). Il tutto viene levigato a pietra se necessario e compattato ulteriormente con colle o fissati­vi. La scoperta da parte mia di questo genere di lavorazione avvenne in primis all’ Accade­mia di Brera, al corso di Tecniche Murarie del prof. Gandola.

Alcune volte il composto viene impreziosi­to con aggreganti o anche fibre di canapa e sabbie. Mi piace la severità e la ieraticità del cemento in contrasto con la lavorazione pret­tamente pittorica; trovo che acquisti un sen­so diverso, non descrittivo”.

Ingresso libero, orario galleria: giovedì, venerdì, sabato, dalle 17.00 alle 19.00.

Locandina esposizione Stefano Abbiati

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