Quattro studenti dell’Università di Pavia (Salvatore Finocchiaro, Marta Gerosa, Francesca Meli, Alice Noemi Re Sartò), guidati dalla prof.ssa Serena Feloj e da Maurizio Binetti (Medtronic) hanno partecipato al contest Know Hub – Rewrite together the patient story, lanciato dall’azienda Medtronic e si sono aggiudicati il primo posto vincendo sulle squadre di altri atenei italiani.

Medtronic è un’azienda che si occupa di health care e il contest ha avuto come obiettivo quello di mettere a confronto squadre multidisciplinari che dessero vita al concetto di patient experience, attraverso l’integrazione di competenze e discipline diverse da quelle biomediche e biotecnologiche. La squadra dell’Università di Pavia ha scelto di misurarsi con l’ambito della terapia del dolore e in particolare con la terapia del dolore cronico.

Il gruppo di lavoro si è costituito ad aprile 2021 mettendo a contatto studenti provenienti da diversi Dipartimenti dell’Università: Dipartimento di Studi Umanistici (sezione di Filosofia), Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Il 7 maggio si è svolto l’evento di lancio del contest, il 22 luglio si è avuta la prima presentazione dei lavori, l’1 ottobre la seconda presentazione e infine il 26 novembre sono stati presentati i progetti conclusi ed è stato proclamato il vincitore.

Seguendo la metodologia del Design Thinking, la squadra dell’Università di Pavia è partita dalla mappatura del patient journey “as is”, ossia si è cercato di mettersi nei panni di un paziente con dolore cronico, individuando il suo stile di vita e le sue esigenze. Nel dettaglio, l’analisi si è articolata nei seguenti passaggi:

  • Mappatura delle aree di interesse e ricerca bibliografica.
  • Interviste qualitative agli attori principali, ovvero paziente, medico di medicina generale, specializzando in medicina generale, medico specialista in terapia del dolore, infermiere e psicologo.
  • Raccolta informazioni e suddivisione in tematiche comuni tra i vari attori.
  • Mappatura del patient journey.
  • Individuazione dei principali pain point all’interno del patient journey.

Grazie alle informazioni così riassunte, è stato possibile individuare numerosi punti di rottura o di ostacolo all’interno del patient journey, ovvero laddove il paziente non riesce a procedere in modo lineare con il proprio percorso terapeutico, andando spesso incontro a soluzioni inefficaci al proprio problema e perdendo così tempo, soldi ed energie.

In risposta ai pain point individuati dalla mappatura (as is) del patient journey, è stato possibile procedere nell’ideazione della proposta di soluzione (to be), ovvero la piattaforma digitale “Askéo”.

“Askéo” deriva da un verbo in greco antico che significa “impreziosire”, “abbellire”. Nel percorso si è cercato di dare valore all’esperienza dei pazienti affetti da dolore cronico. La squadra si è così ispirata dalla filosofia giapponese del kintsugi, ovvero l’arte di impreziosire la fragilità, utilizzando l’oro per colmare crepe e ferite. I pazienti con dolore cronico riportano spesso di sentirsi frammentati, incompresi. Allora “Askéo” vuole essere come oro che si inserisce negli spazi vuoti di questa esperienza, dando loro risalto e unendo insieme quelli che ora sono frammenti sparsi.

L’obiettivo è che il paziente possa utilizzare “Askéo” sia come punto di contatto con i medici specialisti sia come spazio per avere una community di riferimento che lo supporti nella convivenza e gestione del dolore. La piattaforma si propone inoltre come strumento di supporto al medico di base, agevolando il sostegno al paziente in un’ottica multidisciplinare e divenendo al tempo stesso un’agorà dove apprendere e scambiare conoscenza continua. La proposta è stata poi sottoposta alla fase di testing, la quale ha previsto l’invio dell’idea agli stakeholder che hanno apprezzato in maniera unanime gli obiettivi e la piattaforma proposte dal progetto.

La giuria, composta prevalentemente da manager dell’azienda, ha deciso di premiare il progetto “Askéo” anche per aver saputo comprendere il lato umano del dolore. In tal modo, secondo la giuria, la squadra dell’Università di Pavia ha saputo cogliere pienamente il senso di impiegare competenze trasversali per elaborare un progetto innovativo.

https://www.medtronic.com/it-it/informazioni/open-innovation-lab/valore-esponenziale/knowhub.html

Condividi su: