“Sbagliando s’impara” è un vecchio proverbio che tutti conosciamo e che contiene un’assoluta verità: nella storia dell’uomo gli errori sono stati una tappa fondamentale per il progresso scientifico.

E, nella vita di tutti, quegli umanissimi errori che ogni giorno ci fanno cadere, rialzare, perdere e innamorare sono momenti altrettanto indispensabili per imparare a essere migliori di prima.

“Dagli errori si impara: come affrontare il proprio percorso di vita e professionale” è il tema del corso di Etica applicata che Maria Giovanna Ruberto, docente di Bioetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, terrà al Collegio Borromeo, in modalità a distanza, a partire da mercoledì 7 aprile 2021 (ore 17.30, info e iscrizioni www.collegioborromeo.it).

«Il termine “errore” viene dal latino “errare”. Indica quel percorso attivo che porta la persona ad andare fuori dalle regole, a sviarsi. Indica anche l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o con l’azione, dal bene, dal vero, dal conveniente. Contiene in sé anche l’idea di deviazione morale, di colpa, di peccato, di giudizio contrario al vero – spiega Ruberto -. Nella realtà della nostra vita vince spesso l’idea che l’errore sia sempre e solo una colpa di chi lo commette. In realtà  l’errore è parte dell’essere umano e, spesso, può aiutarci a capire meglio noi stessi e la realtà.

L’errore è importante per la nostra crescita personale ma soprattutto è fondamentale per la crescita professionale e, più in generale, per il progredire della conoscenza. Spesso, nella storia, casualità ed errori hanno accelerato il percorso della scienza. Ma perché l’errore sia occasione di crescita occorre comprenderlo, analizzarlo, valutarne i frammenti di conoscenza che ci offre.

Il corso cerca di affrontare questo tema, complesso ed affascinante, attraverso il racconto di errori che hanno modificato il corso della ricerca scientifica e, nel campo della medicina, di errori che hanno aiutato a migliorare la qualità delle cure e della relazione con il paziente».

Locandina

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