Su un foglio erratico conservato nell’archivio storico del Collegio Borromeo (ACB, Possessioni, b. 157, fasc. 8) è registrata con scrupolo la data della prima messa qui celebrata: “1581 adi 18 genaro” giorno della festa della Cattedra di san Pietro, secondo il Rito Ambrosiano.

La nota è importante non solo perché attesta che a quella data, con il palazzo ancora in costruzione, la cappella “o sii chiesa” era già stata edificata ed era funzionante, ma perché ci consegna anche i nomi dei partecipanti alla funzione religiosa: il conte Federico Borromeo, l’“eccellentissimo lettore e dottore di Philosophia Flaminio Papazone bolognese”, Simone Gazzola precettore di Federico, il conte Ercole dal Verme; il celebrante è l’oblato Giulio Cesare Bonomi.

Nel Collegio, che solo a partire dall’aprile dello stesso anno si riempirà del primo gruppo di giovani studenti universitari, questa prima Messa seguita alle feste natalizie è dunque una cerimonia intima, riservata al diciassettenne cugino di Carlo Borromeo e alla sua “famiglia”, ossia a chi, fin dagli anni trascorsi a Bologna, ne seguiva – dietro la sollecita guida di Carlo – l’educazione (Gazzola), il percorso spirituale e gli studi di teologia (Bonomi) e la formazione culturale (Papazoni). Accanto a Federico anche un coetaneo di buona famiglia e buona indole, il dal Verme, a fargli da compagno nei primi passi di familiarizzazione con Pavia e il collegio.

Spicca tra gli altri il nome di Flaminio Papazzoni, non semplice precettore ma docente universitario già presso lo studium bolognese, per il quale la famiglia Borromeo si spende perché possa trovare collocazione anche nell’ateneo pavese. Personalità interessante: aristotelico di spicco nel panorama accademico contemporaneo, in contatto anche con Galileo, e in grado di arricchire e integrare sul piano scientifico e umanistico i preponderanti interessi teologici del giovane Borromeo.

L’aspetto della cappella riflette oggi solo in parte quello dell’epoca di Federico, ma ormai da più di un secolo è quella attuale la cappella che, passata indenne attraverso due guerre mondiali e relative trasformazioni del Collegio in ospedale militare, fa da cornice a celebrazioni liturgiche ufficiali e private, momenti di preghiera e passaggi di visitatori illustri, per esempio il cardinale Giovanni Battista Montini nel 1961, il patriarca di Leningrado e Novgorod Nicodin nel 1975, Giovanni Paolo II nel 1984.

TRASCRIZIONE MANSCRITTO ALLEGATO: 18 gennaio 1581

Il 18 gennaio 1581, festa della Cattedra di san Pietro,
fu celebrata la prima messa nella nuova cappella del
Collegio. Presenti oltre al diciassettenne Federico,
don Giulio Cesare Bonomi, oblato, assegnatogli dal
cugino Carlo quale insegnante di teologia e domestico
maestro di spirito, il dottor Flaminio Papazoni da
Bologna, suo insegnante di filosofia e pubblico lettore
dell’Ateneo pavese, il reverendo Simone Gazzola, antico
precettore, ed il giovane conte Ercole dal Verme,
amico e poi compagno di collegio di Federico. (g.m.)

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