L’emergenza sanitaria che ha caratterizzato gli ultimi mesi sta manifestando effetti profondi che incideranno sul modo di vivere, lavorare e consumare. Questo genera innanzitutto incertezza e preoccupazione; basti pensare alle ricadute sull’economia per molti operatori che hanno già avuto pesanti perdite e che vedono anche il prossimo futuro in modo estremamente preoccupato.
In questo contesto è necessario mobilitare tutte le energie, competenze e progettualità con il fine di immaginare e iniziare a realizzare uno sviluppo nuovo e possibile. Anche a Pavia e nel suo territorio. Ad esempio, l’Università ha progettato il prossimo semestre in modo da affiancare alle lezioni in presenza anche lezioni a distanza così da garantire un ritorno degli studenti in aula, ma anche assicurare la continuità didattica per studenti fuori sede e studenti stranieri. Coniugando massima sicurezza ed efficacia formativa.
Ma l’Università, come gli altri soggetti rilevanti della città, è chiamata anche a interrogarsi, in una prospettiva strategica, su come affrontare gli straordinari cambiamenti che si stanno producendo.
Diventano così cruciali temi come lo sviluppo sostenibile, l’innovazione tecnologica, le modalità di accoglienza e di incontro sociale. La città deve riorganizzare gli spazi e ripensare le occasioni per fruire delle sue ricchezze, dell’arte e della cultura. Ma anche fronteggiare la crisi economica e il disagio sociale.
In che modo l’Università può contribuire a ripensare il territorio nel post Covid-19, quali conoscenze e proposte può offrire alle istituzioni e al mondo produttivo per gestire la transizione e per progettare lo sviluppo?
Partendo da queste domande, un gruppo di esperti si è impegnano ad effettuare ricerche specifiche e presentare idee concrete per il rilancio del territorio pavese.
Il gruppo di esperti è coordinato da Andrea Zatti, docente di Politiche pubbliche e ambiente, ed è composto dall’economista Stefano Denicolai, dal delegato per il trasferimento tecnologico Hermes Giberti, dal matematico Stefano Gualandi e dal presidente di EDiSU Francesco Rigano. Ma altri docenti saranno coinvolti su competenze e materie specifiche.
Ogni due settimane, il gruppo di lavoro, pubblicherà i risultati di un’indagine monografica condotta dall’Università di Pavia su temi considerati cruciali in questo periodo.
Viene presentato in questa occasione il primo rapporto dedicato ad una questione di grande rilievo quale è la mobilità: non si tratta di una ricetta che risolva ogni problema, ma di un contributo alla discussione pubblica, pensato per un confronto costruttivo con le istituzioni e i vari soggetti del territorio.
Il prossimo rapporto sarà dedicato all’organizzazione aziendale per l’innovazione.
In questo momento di crisi generalizzata, l’Università di Pavia guarda alla città e alla società con accentuato senso di responsabilità. Assecondando la propria vocazione, l’Ateneo analizza i fenomeni ed elabora dati scientifici, per essere al servizio della società e del decisore pubblico.
Per il testo completo dello studio: La mobilità in una città campus: spunti e riflessioni
Leggi anche l’articolo apparso sulla «Provincia Pavese» del 10 giugno 2020: Articolo 10_06_Provincia Pavese