L’Università di Pavia Laboratorio di Ricerca e Sviluppo del Potenziale, Talento e Plusdotazione offre tre incontri di aggiornamento dal titolo “Coltivare i talenti per far fiorire le eccellenze”.

Obiettivo degli incontri è quello di sensibilizzare il mondo della scuola, rivolgendoci nello specifico ai dirigenti scolastici e ai DSGA, su un tema ancora poco presente nel contesto italiano quale quello della plusdotazione (giftedness) e dei talenti.

Dopo un’attenta ricerca sul sistema educativo nazionale italiano si è resa evidente l’assenza di un percorso strutturato e specificamente dedicato agli studenti ad alto potenziale, per offrire loro la possibilità di approfondimento e di confronto con questa realtà.

Tuttavia negli ultimi anni il tema è stato oggetto di attenzione da parte di alcune scuole grazie al supporto di dipartimenti universitari, centri di formazione locali, cooperative, etc. hanno attivato formazioni o consulenze gestite singolarmente e non messe a sistema. Per lo più nelle scuole italiane il tema dell’eccellenza viene proposto con attività tipo le competizioni, le più popolari delle quali sono le olimpiadi scolastiche. Mancano però strumenti curriculari che permettano a questi studenti di poter approfondire gli ambiti di loro interesse e/o arricchire i contenuti disciplinari con percorsi dedicati, quali stage, workshop specifici anche residenziale con docenti o ricercatori universitari e specialisti.

DI COSA PARLIAMO?

GLI STUDENTI AD ALTO POTENZIALE SONO…. persone che mostrano o hanno il potenziale per mostrare un livello eccezionale di performance, se confrontati con i loro pari, in una o più delle seguenti aree: Abilità intellettiva generale; Specifica attitudine scolastica; Pensiero creativo; Leadership; Arti visive e dello spettacolo (National Association for Gifted Children).

PERCHÈ NE PARLIAMO?

1) perché ogni individuo ha diritto a ricevere il nutrimento individuale per lo sviluppo delle proprie potenzialità,

2) perché la società deve poter contare sul contributo di persone capaci, in grado di risolvere problemi sempre più complessi,

3) perché gli studenti gifted possono essere a rischio di underachievement, drop-out e/o incorrere in problematiche connesse al disagio socio-relazionale,

4) perché la plusdotazione è un fenomeno che si caratterizza sia come punto di forza che come punto di debolezza, e lo studente plusdotato svilupperà il suo potenziale se e solo se viene precocemente identificato e il suo percorso scolastico e formativo supportato,

5) perché in ottica inclusiva investire sugli alunni più dotati ha ricadute positive su tutta la classe: “A Rising Tide Lifts All Ships” (J. Renzulli).

IL RUOLO DELLA SCUOLA

Il tema della plusdotazione e del potenziale è più che mai attuale, considerato che le Direttive Europee (dalla raccomandazione 1248 del 1994) e del nostro Ministero dell’Istruzione (M.I.U.R.) insistono molto sulla necessità di lavorare per creare le condizioni che possano accogliere e favorire al massimo lo sviluppo del nostro capitale umano, ma, invero, il contesto italiano appare attualmente uno dei pochi rimasti, che ancora non dispone di programmi di ricerca e di intervento specifici nel campo della plusdotazione anche se è possibile rintracciare specifiche indicazioni sul tema all’interno di normative più ampie (ad esempio L.107 – Buona scuola – Art. 1 comma 9; Nota Miur 11.12.2015 prot.n. 2805; Nota Miur 03.04.2019 prot. N. 562), inoltre con decreto del 15.11.2018 è istituito presso il ministero il Comitato Tecnico Nazionale per la tutela del diritto allo studio di alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo.

Programma

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