È dedicata allo scrittore siciliano Stefano D’Arrigo (1919-1992) la giornata di studi che si terrà giovedì 5 dicembre 2019, dalle ore 15.30, al Collegio Borromeo di Pavia (Piazza Borromeo, 9).

La biografia di D’Arrigo coincide nella sua parte centrale e più importante (dai trentacinque ai cinquantacinque anni circa) con la storia della tormentata e interminabile stesura del suo capolavoro, Horcynus Orca, cui egli lavorò per una ventina d’anni, dalla metà degli anni Cinquanta al 1974. E a questo suo libro di 1257 pagine, dal linguaggio innovativo, ricco di neologismi estrosi e raffinati, saranno riservate le relazioni di Siriana Sgavicchia (università di Perugia), Daria Biagi (università di Padova), Flavio Santi (università dell’Insubria).

Federico Francucci (università di Pavia) illustrerà invece Cima delle nobildonne, secondo e ultimo romanzo dello scrittore siciliano, pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1985 e con il quale  egli tornava sulla scena letteraria dopo dieci anni di silenzio.

L’incontro su D’Arrigo, dal titolo “In una lingua che non so più dire. Contemporaneità di Stefano D’Arrigo”, è organizzato da Lorenzo Blasi, alunno del Collegio Borromeo.

L’ingresso è libero.

Locandina

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