Martedì 26 novembre 2019, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Universitaria di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà la lettura di brani scelti da I Persiani di Eschilo che si inserisce nel programma extacurriculare della Winter School “Visioni d’Oriente, a partire dai Persiani di Eschilo. Tradizioni, ricezione e riletture dall’antichità al contemporaneo”, organizzata dai dottorati di Scienze del Testo Letterario e Musicale (curriculum di Lingue e Letterature Straniere Moderne) e di Storia.

L’iniziativa, a cura di Angela Malfitano, vede coinvolti gli allievi del Corso Attori del Teatro Fraschini e dell’Università di Pavia. Introduzione del prof. Cesare Zizza.

“Con i Persiani di Eschilo alle Grandi Dionisie del 472 non erano di scena le storie «di Alcmeone, Edipo, Oreste, Meleagro, Tieste e Telefo», composte «intorno a poche famiglie» e lontane nel tempo, ma un fatto traumatico recente e non meno condiviso: lo scontro di Salamina, evento cruciale di una guerra combattuta solo otto anni prima, il cui ricordo perdurava ancora nella memoria del pubblico e del suo autore, che aveva partecipato alla battaglia. Ancor più che la materia storica, proprio la recenziorità degli eventi drammatizzati […] privava la tragedia dello schermo mitico entro cui proiettare e riassorbire le tensioni dell’azione drammatica. Quello che si muove in scena è dunque un nemico concreto e vivido, di cui, come noto, si simula il punto di vista ambientando l’intera azione a Susa. Alla sua connotazione partecipano molti elementi all’interno del dramma: il catalogo delle immense forze mobilitate nella spedizione, la proskynesisdel corifeo di fronte allo sfarzoso ingresso della regina madre, la colossale impresa ingegneristica sull’Ellesponto, l’invocazione negromantica che richiama dal sepolcro il gran re Dario. Per di più questo nemico deve misurarsi con la propria disfatta militare, è immerso nel dolore: tutti elementi che addizionandosi gli uni agli altri hanno finito per comporre un immaginario orientale e barbaro destinato a un rigoglioso avvenire” (N. Casella, Rappresentare i Persiani di Eschilo: vecchi e nuovi barbaroisulla scena della storia, in Antichi Persiani. Storia e rappresentazione, a cura di C. Mora e C. Zizza, Edipuglia, Bari-S.Spirito, 2018, p. 85)

La settimana di lezioni e approfondimenti si propone di elaborare uno sfaccettato panorama storico-artistico della cultura europea letta attraverso il confronto e la fascinazione dell’altro da sé, a partire dal primo testo teatrale giunto fino a noi, I Persiani.

La lettura di Persiani di Eschilo rientra nel percorso formativo degli allievi del Corso Attori del Teatro Fraschini e dell’Università di Pavia, che dedica alcune lezioni del biennio alla lettura espressiva e poetica. La traduzione scelta è quella di Emilio Piccolo, che alterna parti in versi a parti in prosa. Ciò consente agli allievi del primo anno di sperimentare differenti modalità di lettura e di cimentarsi con ritmi differenti. Assecondando la musicalità del testo e facendosi suggestionare dalla sua forza immaginativa chi legge impara a dare colore a ciò che dice, a definire gli spazi, a trasmettere all’ascoltatore quell’universo di suoni e immagini che si nasconde tra le battute del testo. La parola eschilea, vigorosa, solenne e densa di immagini evocate da luoghi e tempi lontani, si presta perfettamente allo scopo.

A cura di Angela Malfitano.

Con gli allievi del Corso attori: Michele Alcmane Feninno, Marta Canevari, Cristian Canova, Maddalena Capoferri, Andrea Maccabruni, Alessia Morea, Michela Moroni, Irene Parisotto, Giada Plastina, Giovanni Rudello, Davide Spinelli, Giulia Spoto, Paola Tassoni e con la partecipazione di Angela Malfitano.

Assistenza: Luca Milanesi.

Locandina

This event was supported by the Italian Ministry of Education, University and Research (MIUR): “Dipartimenti di Eccellenza Program (2018–2022)” – Dept. of Humanities, University of Pavia”.

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