È stata siglata la prima collaborazione tra Neorurale SpA ed Ecates Srl, spin-off dell’Università di Pavia, volta alla realizzazione di ricerche congiunte nel campo dell’utilizzo avanzato di Big Data in ambito agricolo. La sperimentazione, prima nel suo genere, è partita a fine aprile e vede il contributo congiunto delle parti al fine di sviluppare modelli e servizi che integrino fonti dati diverse per realizzare un’agricoltura sempre più precisa e sostenibile.

Luca Pilenga, Chief Operating Officer di Neorurale SpA, ha così commentato: «Abbiamo avviato un nuovo progetto che vede la nostra azienda ancora una volta leader nell’innovazione nel campo della sostenibilità e contiamo, grazie alla collaborazione con Ecates Srl e l’Università di Pavia, di rendere presto disponibili servizi innovativi a valore aggiunto per tutte le applicazioni in agricoltura. È con grande soddisfazione che questa collaborazione nasce all’interno dell’Innovation Center Giulio Natta a Giussago (PV), centro di ricerca e sviluppo per start-up innovative nel campo agri-food tech e del risparmio di risorse naturali».

Matteo Crozi, Chief Technology Officer di Ecates Italia Srl, ha così commentato: «La collaborazione tra Ecates e Neorurale si inserisce nella linea di ricerca che abbiamo, come spin-off, studiato dall’inizio dell’attività, nell’ambito dell’agricoltura di precisione. Questo accordo con una realtà di primissimo piano com’è Neorurale, consentirà di integrare le competenze sviluppate da entrambe le realtà e questo ci rende doppiamente orgogliosi, sia come spin-off, che come rappresentanti di una forte realtà lombarda da cui abbiamo origine, ossia l’Università di Pavia. È sicuramente un grande impegno da cui potranno nascere ulteriori connessioni tra aziende ed università».

Il Prorettore alla Terza Missione dell’Università di Pavia, Prof. Francesco Svelto, commenta: «Sono particolarmente lieto della collaborazione tra la nostra spin-off Ecates e Neorurale in ambito agricoltura. Un settore molto strategico nel territorio, nel quale diversi studiosi dell’Università possono e vogliono cogliere la sfida dell’innovazione. Mi auguro che altre iniziative facciano seguito».

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