Il 15 e 16 settembre 2017, presso il Grand Hotel Dino di Baveno, si terrà l’incontro “Finanza e sanità”. Tra i relatori anche il prof. Giampaolo Azzoni dell’Università di Pavia con l’intervento “Quale innovazione responsabile per la medicina di precisione?”

La spesa sanitaria da sempre preoccupa i governi di ogni Stato. L’invecchiamento della popolazione e la cronicizzazione delle principali patologie costituiscono fattori che inevitabilmente implicano un progressivo incremento del costo della salute dei cittadini.

Parallelamente i progressi scientifici offrono oggi la promessa di curare malattie per le quali, solo fino a pochi anni fa, si era destinati a morire. In questo contesto il problema della sostenibilità dei sistemi sanitari ed assistenziali sta diventando una questione sempre più stringente e che richiederà un necessario ripensamento dell’attuale paradigma verso una maggiore flessibilità dei sistemi e un’opportuna responsabilizzazione dell’individuo/paziente.

La possibilità che nuovi approcci terapeutici, le terapie geniche, cellulari e l’immunoterapia offrano la prospettiva di curare in modo risolutivo specifiche patologie, di cui recenti esempi hanno aperto un acceso dibattito anche nell’opinione pubblica, pone la concreta questione di trovare soluzioni alternative ai modelli di pagamento delle stesse, concetto direttamente connesso alla definizione del loro valore. L’approccio “curativo”, infatti, spinge alla proposizione di valori che, seppur costo/efficaci dal punto di vista formale, risultano insostenibili per la rilevanza degli importi, il volume dei pazienti e la concentrazione nel tempo.

I sistemi sanitari, e assistenziali in genere, appaiono fondati sul concetto di gestione progressiva della cronicità e non sulla prioritizzazione degli interventi verso la completa eradicazione di stati patologici. La compartimentazione delle risorse finanziarie e strutturali così come la mancanza della possibilità di un coinvolgimento organico di tutti gli attori coinvolti o coinvolgibili nel processo decisionale, non permettono di proiettare una visione di lungo periodo degli interventi sanitari.

In questo orizzonte, sta prendendo l’avvio un dibattito internazionale sul ruolo che la finanza e i suoi tradizionali strumenti possano giocare a sostegno di un accesso a cure innovative e risolutive. Pur consapevoli della difficoltà di affiancare a sistemi assistenziali già sostenuti dal pagamento delle tasse dei cittadini, o del premio assicurativo nel caso di sistemi privatistici, altre forme di prestito finanziario, la finalizzazione di questi ultimi all’accesso a una specifica terapia in grado di curare in modo completo una determinata patologia sembra essere una delle poche alternative percorribili per mantenere sostenibile e praticabile l’accesso all’innovazione.

Temi di questo confronto vogliono pertanto essere quelli di:

  •  definire il perimetro di ciò che si può considerare una curative therapy ovvero delimitare gli ambiti in cui la presenza di terapie in grado di portare alla completa guarigione da una patologia possa rendere necessario individuare anche nuove forme di sostengo all’accesso.
  •  definire come stabilire il valore di una curative therapy.
  •  conoscere le diverse forme di strumenti finanziari disponibili e praticabili per sostenere l’accesso alle curative therapy.
  •  Analizzare le dimensioni sociali, etiche e politiche di questo tipo di approccio nell’ambito del contesto nazionale ed europeo.
  •  Tracciare una traiettoria che coinvolga tutti gli attori interessati al fine di valutare l’opportunità e la fattibilità di un tale approccio.

In allegato il programma:

Programma

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