Nei giorni di venerdì 16 e sabato 17 giugno 2017, presso Palazzo Vistarino (Via Sant’Ennodio, 26 – Pavia), il CHT (Centre for Health Technologies), il Dipartimento di Sanità Pubblica di Pavia, Medicina Sperimentale e Forense e la NATO (North Atlantic Treaty Organization) hanno organizzato la prima edizione della conferenza internazionale dal titolo “Wound Healing and Monitoring”.

All’evento hanno preso parte oltre cinquanta personalità del mondo della ricerca di base, della ricerca clinica e dell’ingegneria provenienti da tutto il mondo – nomi come il Prof. Masaki Tanemura, del Nagoya Institute of Technology; il Prof. Giacomo Mammana, Generale dell’Esercito Italiano e Direttore Ospedaliero dell’Ospedale Militare del Celio a Roma; il Prof. Luc Teot, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica, Ustioni e Guarigione delle Ferite dell’Ospedale Universitario di Montpellier e il Dr Stoyan Smoukov, del Dipartimento di Scienza dei Materiali e Metallurgia dell’Università di Cambridge danno un’idea dello spaccato scientifico che si è riunito a Pavia con il supporto del progetto NATO – Science for Peace and Security.

Perno centrale dell’incontro è stata la condivisione e il confronto dei risultati ottenuti e delle necessità tecnologiche di ciascun campo di ricerca, combinando competenze provenienti sia dall’ambito accademico che da quello industriale. Questo ha permesso di unire i punti forti di ingegneria, medicina, fisica e scienze biologiche e creare, anche durante l’evento stesso, spunti per nuove sinergie di ricerca.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Prof. Riccardo Bellazzi, Presidente del CHT e dalla Prof.ssa M. Gabriella Cusella De Angelis, Presidente della Conferenza, sia per le possibili nuove collaborazioni accademiche che avranno la potenzialità di migliorare notevolmente i risultati ottenuti in ambiti come la chirurgia vascolare, la chirurgia plastica ricostruttiva post-traumatica e post-oncologica, la cura di ferite da arma da fuoco; sia per il successo riscosso dall’iniziativa, che dimostra come il valore della focalizzazione pratica dei progressi della ricerca e dell’interazione interdisciplinare sia percepita trasversalmente e a tutti i livelli accademici. Di qui la conferma dell’importanza di momenti simili, e l’appuntamento alla prossima edizione.

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