L’essere umano è esposto costantemente all’azione di xenobiotici, sostanze potenzialmente dannose che non si trovano fisiologicamente nel nostro metabolismo: erbicidi, pesticidi, farmaci, gas di scarico, tossine e molte altre sostanze che causano problemi alla salute umana.

Il processo di detossicazione evoluto del corpo umano è generalmente a carico dell’azione ossidativa di due famiglie enzimatiche, i citocromi P450 (CYP450) e le monoossigenasi contenenti flavina (FMO). Se, da un lato, i citocromi P450 sono stati ben caratterizzati in passato, le FMO mancavano di uno studio approfondito, nonostante il loro noto coinvolgimento in processi biologici chiave, quali la longevità, l’aterosclerosi e il metabolismo del colesterolo. Questa famiglia di enzimi è attiva nel fegato, nei reni, nei polmoni e nel cervello in cinque forme differenti chiamate FMO1-5.

I ricercatori dell’Università di Pavia, in collaborazione con il Centro Austriaco di Biotecnologie Industriali (ACIB), hanno identificato la funzione di FMO5, un enzima ancora inesplorato, ma che si è rivelato capace di giocare un ruolo preponderante nei processi di detossicazione epatici. Tra i vari composti metabolizzati da FMO5, sono state individuate numerose sostanze aromatizzanti presenti negli alimenti e farmaci di uso comune nelle terapie anti-infiammatorie, anti-tumorali e anti-batteriche.

Filippo Fiorentini, Martina Geier, Claudia Binda, Margit Winkler, Kurt Faber, Mélanie Hall, and Andrea Mattevi: “Biocatalytic Characterization of Human FMO5: Unearthing Baeyer-Villiger Reactions in Humans” ACS Chem. Biol., 2016, 11 (4), pp 1039–1048. doi: 10.1021/acschembio.5b01016

Fonte immagine: https://www.acib.at/enzymes-detoxification-matter-life-death/

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