La confederazione dei giornali universitari pavesi e Inchiostro presentano il primo numero di «Birdmen», in uscita a maggio. Una rivista completamente dedicata allo spettacolo, soprattutto al cinema, ma anche al mondo della televisione e al teatro; scritta da chi lo spettacolo lo vive, lo fa, lo studia e lo conosce. L’iniziativa è realizzata grazie al contributo concesso dalla Commissione Permanente Studenti dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la promozione delle attività culturali e ricreative degli studenti.

Il nome è stato scelto ispirandosi liberamente a Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza), il film di Alejandro González Iñárritu che, nel 2015, fra i molti riconoscimenti, ha vinto quattro Premi Oscar, fra cui miglior film e miglior regia.

Coloro che conoscono il film, probabilmente, già colgono la ratio della scelta: l’intera pellicola si coniuga  fra la dicotomia instancabile di due mondi complementari e, a tratti, antitetici: cinema e teatro; in uno sposalizio magistrale dal gusto grottesco, un gusto che, forse, in fondo, non ci è così estraneo.

Birdman, per quasi tutta la sua interezza, si sviluppa in un lungo piano sequenza che segue gli attori all’interno di un teatro di Broadway, fra i corridoi, le stanze e il palco. L’eccezionale utilizzo di questa tecnica contribuisce a creare ciò che si potrebbe definire “l’esperienza Birdman”, un continuum narrativo magistrale dal quale ci sentiamo rapiti, e, non di meno, vale a Emmanuel Lubezki l’Oscar per la miglior fotografia.

L’intento è quello di offrire un “piano sequenza” di pagine e parole, opinioni e informazioni, fra cinema, televisione e teatro; offrire una rivista di critica alla portata anche di coloro che di critica non si sono mai interessati, una rivista di nicchia che spera di non essere troppo di nicchia.

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