In un articolo appena pubblicato sul numero di aprile della prestigiosa rivista scientifica «Frontiers in Cellular Neuroscience», ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia in collaborazione con il Dipartimento di Malattie Croniche, Metabolismo e Invecchiamento di Leuven in Belgio, il centro di Immunoematologia e Trasfusioni dell’I.R.C.C.S Policlinico San Matteo di Pavia, l’azienda InSCREENeX GmbH di Braunschweig in Germania e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Salahaddin-Erbil in Iraq, hanno per la prima volta sviluppato e caratterizzato da un punto di vista genetico-molecolare la prima linea immortalizzata di cellule enteriche gliali umane di origine non tumorale.

L’articolo, intitolato “Cytological, molecular, cytogenetic, and physiological characterization of a novel immortalized human enteric glial cell line”, è il risultato di un lavoro sperimentale multidisciplinare durato alcuni anni, all’interno del programma di finanziamento dell’Associazione Italiana Celiachia (A.I.C-APS.) (Grant FC 001/2018), dal titolo “Molecular and cellular effects of gluten-exorphins on tumorigenesis: an in vitro pilot study”.

È noto che le cellule enteriche gliali, che costituiscono insieme ai neuroni enterici il sistema nervoso enterico, svolgono molteplici ruoli a livello del tessuto gastro-intestinale, sia a livello fisiologico che patologico. Queste cellule, oltre a svolgere funzioni di supporto e protezione nei confronti dei neuroni, partecipano al mantenimento dell’integrità e della funzionalità della barriera intestinale, regolano la funzione peristaltica e partecipano in modo attivo ai processi pro- e anti-infiammatori. Fino ad ora, gli unici modelli ad essere disponibili erano linee immortalizzate murine e linee primarie umane e murine, derivate direttamente dai prelievi di tessuto. L’isolamento e il mantenimento in coltura delle cellule enteriche gliali primarie è tuttavia un procedimento non semplice e che presenta diverse problematiche, in primis la progressiva perdita delle caratteristiche funzionali di queste cellule durante gli eventi proliferativi.

“Con questo lavoro multidisciplinare – afferma il Dr. Federico Manai, Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia, principale responsabile e coordinatore dello studio – abbiamo sviluppato e caratterizzato la prima linea immortalizzata di cellule enteriche gliali umane in collaborazione coi colleghi dell’InSCREENeX GmbH. Di queste cellule abbiamo determinato il corredo cromosomico, grazie al lavoro svolto dalla Prof. Elena Raimondi del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia, l’espressione e il mantenimento nel tempo dei marcatori specifici che queste cellule esprimono, la risposta a stimoli infiammatori, grazie ai ricercatori dell’Università di Leuven supervisionati dal prof. Gianluca Matteoli, e la risposta fisiologica a diversi neurotrasmettitori, grazie ad esperimenti condotti dal gruppo del Prof. Francesco Moccia del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia.

Questa fine caratterizzazione ha dimostrato che la linea sviluppata può effettivamente costituire un nuovo modello cellulare per gli studi in vitro sulle cellule enteriche gliali. L’importanza di tale lavoro è sottolineata dal fatto che, in concomitanza alla pubblicazione dell’articolo, abbiamo già ricevuto richieste di collaborazione da parte di altri Atenei per l’utilizzo in contesti fisiologici e patologici della nuova linea cellulare”.

 

La Dott.ssa Lisa Zanoletti, che sta svolgendo un dottorato congiunto tra Università di Pavia e Università di Leuven, sottolinea che “In base ai risultati prodotti, questa nuova linea cellulare potrebbe facilitare lo studio della componente gliale enterica, sia per quanto riguarda i suoi ruoli fisiologici che per il suo coinvolgimento in alcune patologie intestinali”.

 

Il Prof. Sergio Comincini, responsabile del Laboratorio di Oncogenomica Funzionale presso il quale si è svolta gran parte della ricerca, aggiunge che “Questo studio è sicuramente rilevante ai fini della ricerca condotta sulle cellule enteriche gliali, in quanto fornisce un nuovo modello sperimentale che potrebbe aiutare ad ovviare alle problematiche legate all’isolamento e al mantenimento delle corrispettive cellule primarie di derivazione bioptica.”

Questo lavoro ha visto tra i partecipanti anche la Dott.ssa Giulia Barbieri, il Dott. Claudio Casali (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia) e il Prof. Mauro Bozzola, già Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Pavia.

La ricerca è stata sviluppata grazie alle infrastrutture di ricerca del finanziamento MIUR Dipartimento di Eccellenza 2018-2022 (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Università di Pavia).

Articolo Open Source: doi.org/10.3389/fncel.2023.1170309

[Immagine di apertura: FISH experiments on ClK clone (p21) metaphases lacking (A) or presenting (B) the der5 chromosome. The panel reports two-color FISH experiments performed using a sub-centromeric (RP11-160F8, red) and a sub-telomeric (RP11-69A18, green) DNA probe specific for the long arm of chromosome 5.]
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