Nato come progetto di Dottorato (38° ciclo) presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia, il “Serengeti Secretarybird Project” ha l’obiettivo di sviluppare un Action Plan per la conservazione del serpentario nell’ecosistema Serengeti, in Tanzania.

Il serpentario (Sagittarius serpentarius) è una specie di rapace presente nelle savane africane, oggi minacciata e valutata “Endangered” dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN).

Il progetto nasce dalla collaborazione tra enti italiani e tanzaniani, tra cui Università degli studi di Pavia, Eurafrica Conservation Projects, Fondazione Società Zoologica LA TORBIERA, OIKOS East Africa e Tanzania Wildlife Research Institute (TAWIRI), e vede il coinvolgimento di stakeholder e partner tra cui Savannah Explorers Ltd e Asilia Africa. Il gruppo di ricerca che opera sul campo è costituito dai Dott.ri Federico Romani, Elena Ramella Levis, Emmanuel Clamsen Mmassy, dal Professor Gianni Pavan e da una guida tanzaniana, con il contributo dall’Italia del Dott. Mario Posillico del nucleo Carabinieri Biodiversità Castel di Sangro (AQ).

DR. FEDERICO ROMANI. MISURAZIONE DELLA DISTANZA DALL’INDIVIDUO OSSERVATO DURANTE UN TRANSETTO. EDEN VALLEY, SERENGETI NATIONAL PARK MERIDIONALE.

Il team di ricerca studierà in maniera approfondita la demografia, l’ecologia e il comportamento, anche acustico, di questo rapace per identificare i fattori chiave che determinano il mantenimento di una popolazione vitale e la sua distribuzione nell’ecosistema Serengeti.

Dal 2020, il serpentario (Sagittarius serpentarius) è classificato “Endangered” nella lista rossa IUCN delle specie minacciate; tuttavia, nonostante il suo stato di conservazione, in letteratura sono presenti meno di 20 studi e ad oggi non esistono lavori pubblicati su questa specie in tutta l’Africa orientale (Kenya, Tanzania, Uganda, Rwanda e Burundi). Negli ultimi anni in Tanzania sono stati condotti conteggi su rapaci, ma tuttora non è disponibile una stima delle loro densità. La riduzione della popolazione globale di serpentario negli ultimi anni, le sue caratteristiche ecologiche tra cui territorialità, monogamia e possibile filopatria e la frammentazione degli habitat naturali, potrebbero portare a un declino della diversità genetica e a un maggiore rischio di consanguineità.

L’ecosistema Serengeti si estende per circa 30.000 km2 e comprende, oltre al Serengeti National Park e alla Ngorongoro Conservation Area, anche altre aree protette come Grumeti, Ikorongo e Maswa Game Reserves. L’obiettivo generale del progetto è quello di colmare la mancanza di dati sul serpentario riguardanti ecologia, comportamento e dimensioni popolazionistiche in questo straordinario ecosistema. Le informazioni acquisite costituiranno la base su cui sviluppare un piano di gestione adeguato e le successive azioni di conservazione.

DR. ELENA RAMELLA LEVIS. ACQUISIZIONE DELLE COORDINATE GPS DEGLI INDIVIDUI OSSERVATI. EDEN VALLEY, SERENGETI NATIONAL PARK MERIDIONALE

Nella prima fase del progetto, il team di ricerca si concentrerà nel Parco Nazionale del Serengeti, che costituisce il 50% dell’intero ecosistema e che potrebbe rappresentare uno degli ultimi siti sorgente per la specie in tutta l’Africa orientale, data l’ampia estensione e la disponibilità di sufficienti risorse trofiche e condizioni ambientali adeguate. Per verificare questa ipotesi, il progetto mira innanzitutto a stabilire una stima delle densità di individui e coppie all’interno del parco. Inoltre, attraverso l’impiego di differenti metodologie, come la raccolta di parametri ambientali per la costruzione di modelli di nicchia ecologica, il monitoraggio acustico diretto e passivo e l’utilizzo di webcam e camera-trap in prossimità dei nidi, i ricercatori si aspettano di raggiungere i seguenti obiettivi: (i) identificare le aree a più alta densità, i siti chiave di conservazione e le aree di nidificazione più importanti; (ii) identificare i fattori abiotici e biotici che determinano la distribuzione spaziale, la nicchia realizzata e la sopravvivenza della specie target; (iii) individuare le potenziali minacce naturali o antropiche. Sarà di vitale importanza anche sensibilizzare gli stakeholder e le comunità locali sul ruolo svolto dal serpentario e da altri grandi rapaci nel fornire servizi ecosistemici essenziali.

Durante il primo mese di lavoro sul campo (18 gennaio – 16 febbraio 2023) è stato effettuato il censimento pre-riproduttivo nel Serengeti National Park, dove sono stati replicati 55 transetti e percorsi più di 5500 km. Oltre al conteggio dei singoli individui e delle coppie di serpentario, sono stati individuati 9 nidi, 3 coppie in cova e le aree a maggiore densità. Inoltre, sono state installate le prime unità di registrazione autonome e camera-trap per lo studio delle interazioni biotiche. Durante il monitoraggio, il gruppo di ricerca ha acquisito anche informazioni sulla dieta, sul territorio e sul comportamento riproduttivo della specie.

Gli aggiornamenti sul progetto saranno condivisi sul sito web dell’associazione Eurafrica Conservation Projects e sulle relative piattaforme Social (Twitter, Facebook, Instagram).

Il team di ricerca è, inoltre, all’opera per la ricerca di finanziamenti che permettano la realizzazione di un documentario riguardante il progetto.

Di seguito il link al video di presentazione del progetto:

Federico Romani si è laureato in Scienze Biologiche e in Scienze della Natura presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente sta svolgendo il Dottorato di Ricerca (38° ciclo) presso il Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali (CIBRA) del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente.

Elena Ramella Levis si è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Pavia e in Biologia Evoluzionistica presso l’Università degli Studi di Padova. Attualmente è Presidente dell’associazione no-profit Eurafrica Conservation Projects.

Gianni Pavan insegna Bioacustica ed Ecologia all’Università di Pavia e dirige il Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente.

Emmanuel Clamsen Mmassy è Principal Research Officer presso il Tanzania Wildlife Research Institute (TAWIRI), ente parastatale tanzaniano che si occupa di dirigere e coordinare i progetti di ricerca sulla fauna selvatica in Tanzania.

DOTT.RI FEDERICO ROMANI ED ELENA RAMELLA LEVIS PRESSO LA SEDE CENTRALE DI OIKOS EAST AFRICA AD ARUSHA, TANZANIA.

[Immagine di apertura: Individuo adulto di serpentario. Foto scattata presso Makoma Hill, Serengeti National Park Centrale, Tanzania. © ELENA RAMELLA LEVIS 2023]

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