«Ci rivedemmo [con il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga N.d.R.] qualche anno dopo al Collegio Nuovo di Pavia per un dibattito sulla fine della Prima Repubblica. Era ormai un uomo senza freni, disinibito e puntualissimo nella sua ricostruzione dei fatti come preso dall’amore per gli intrighi. Fu il nostro ultimo incontro […] nella mia memoria si è cristallizzata una sensazione precisa della fine di un mondo […] che avrebbe lasciato il segno sugli anni fin de siècle e sul debutto del Ventunesimo secolo». (S. Veca, Prove di autoritratto, Mimesis Edizioni 2020)

Medaglia d’oro e Diploma di prima classe – riservati ai Benemeriti della Scienza e della Cultura, conferiti con decreto del Presidente della Repubblica: tra i numerosi riconoscimenti al prossimo ospite di incontri “al” Collegio Nuovo (martedì 15 dicembre 2020, alle 21.00, in diretta Zoom e Facebook) si è scelto questo per Salvatore Veca, dati anche i rapporti intessuti e gli incontri avuti con più di un Presidente della Repubblica, da Giorgio Napolitano a Francesco Cossiga, con cui il filosofo dialogò in un incontro pubblico al Collegio Nuovo nella primavera del 1997.

Una esperienza che Salvatore Veca ricorda nel suo libro più recente, una autobiografia con ritratto del fare filosofia, dal bellissimo titolo Prove di autoritratto (Mimesis Edizioni 2020), nato da un lungo colloquio e andirivieni di stesure con lo scrittore Sebastiano Mondadori che condurrà l’incontro e che, in questa occasione, “torna” ancora al Nuovo, per la sesta volta dopo l’esordio con Gli anni incompiuti, nel 2001.

Seguiamo le diverse immagini di Veca, un io che, come scrive, implica sempre un noi, un io in continuo, rispettoso e appassionato colloquio con gli “altri” e le “altre”, da studenti e colleghi di tutti gli Atenei dove è stato anche Visiting Professor a Gualtiero Marchesi, dai maestri Enzo Paci e John Rawls sino a Livia Pomodoro, Giorgio Strehler, Gae Aulenti ed Emma Bonino, per arrivare a Inge Feltrinelli (con cui incontrò Willy Brandt), François Mitterand e Michail Gorbaciov.

Innanzi tutto un filosofo: la sua prima qualifica, vaticinata dal nonno omonimo e affettuosamente ripetuta negli anni dalla moglie Nicoletta Mondadori ogni volta che si presentavano occasioni professionali diverse. Uno studioso che ha fatto conoscere in Italia la filosofia analitica anglofona e ha insegnato in cinque Atenei e una Scuola Universitaria Superiore, dalla neofondata Università della Calabria, negli anni Settanta, per arrivare, dopo il DAMS, Milano e Firenze, a Pavia e alla co-fondazione dello IUSS.

E qui si viene a una altra immagine, quella di un filosofo osservatore e partecipante, che ha via via contribuito alla formazione e direzione di imprese culturali ed editoriali, in particolare per la Feltrinelli e il Saggiatore, manifestando quell’intento costruttivo di istituzioni che si è fatto sempre più incisivo a partire dal suo arrivo a Pavia, negli anni Novanta. Un arrivo – alla cattedra che fu del federalista Mario Albertini – di cui il Collegio Nuovo è stato tra i primi testimoni, ospitando Veca per la sua prima conferenza pubblica a Pavia (“Sette tesi di filosofia politica”).

E al Collegio Nuovo Salvatore Veca, nei trent’anni di legame con l’istituzione nata per favorire la formazione delle donne, non ha mai fatto mancare il suo appoggio e il suo consiglio, partecipando e proponendo iniziative: così il pubblico ha potuto ascoltarlo nelle conversazioni con Inge Feltrinelli, Furio Colombo e Isabella Bossi Fedrigotti, oltre che aprire il nuovo millennio con una riflessione sulla filosofia nell’ambito del ciclo Eredità del XX secolo. Ora che ci apprestiamo a superare gli anni Venti del nuovo millennio, non mancheranno spunti per riflettere sul futuro e sul progresso. Cominciando magari da quel viaggio con Norberto Bobbio alla Certosa di Pontignano: «Bobbio era noto per il suo perenne dubitare […] la discussione ci portò sulla nozione di progresso. E Bobbio cominciò subito, domandandosi: quale progresso? In che ambiti e come possiamo giustificarlo? A un certo punto giunse a una conclusione: “Secondo me c’è solo una cosa che possiamo giustificare come progresso negli ultimi sessant’anni [la conversazione è del 1984, N.d.R.] è la emancipazione femminile. Su questo non ho dubbi».

L’accesso all’incontro su Zoom è regolato previa registrazione (massimo 500 posti disponibili, aperti in primis a studenti della CCUM – Conferenza dei Collegi Universitari di Merito) sulla pagina:  https://colnuovo.unipv.it/Zoom.php  entro  il 15  dicembre, ore  18.30. Per seguire la diretta Facebook, visitate @collegionuovopavia.

Sito Collegio Nuovo

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